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Turismo e Fase 2 Coronavirus: Consigli di 5 Esperti – Parte 2

Turismo e Fase 2 Coronavirus: Consigli di 5 Esperti - Parte 2

Turismo, Ristorazione, Intrattenimento e Cultura: 3 mondi vicini e legati alla convivialità e all’esperienza. Tre settori in profonda crisi per la diffusione pandemica del Covid-19 che ha rallentato e distanziato la vita sociale di popoli, nazioni, territori.

Come è affrontata la crisi da Coronavirus nella fase 2 della graduale ripresa, nel mondo turistico-alberghiero e dell’accoglienza? Scopriamolo nella parte conclusiva delle interviste ai 5 + 5 professionisti del settore.

Intervista agli Esperti del Turismo

Dal 4 maggio 2020 siamo ufficialmente entrati nella tanto attesa e temuta Fase 2. Che cosa significa per il turismo, con spostamenti interregionali ancora inibiti e con una prospettiva di vacanza molto locale (staycation) e sempre di più legata all’accoglienza vicino alla natura, montagna, campagna, lago o mare che sia (cooconing vacation).

Obiettivo – offrire stimoli, spunti, idee e scenari per intraprendere progetti e strategie anche alternative alle classiche manciate di tattiche che utilizziamo per il nostro brand. Come cavalcare la ripresa e domare la recalcitrante crisi il rilancio delle attività produttive per ristoratori e attività turistica.

Seguendo la nostra logica della convergenza dei vari settori: accoglienza, viaggi, ristorazione, produzione eno-gastronomica e proposte di travel experience.

Dopo la prima parte delle interviste a 5 + 5 esperti di turismo, concludiamo oggi la rassegna per comprendere quali saranno le prossime mosse e come evolveranno flussi turistici, attività e andamento economico nel nostro comparto.

Simone Puorto

Giornalista, Esperto di Turismo e Innovazione, Autore e Formatore

«Il tasso di mortalità nella Marina durante la guerra ispano-americana…»scrive Darrell Huff nel suo classico, How to Lie with Statistics – «…era del nove per mille, contro il sedici per mille degli abitanti [civili, NdA] di New York City».

Il governo americano utilizzò queste statistiche per invogliare i giovani a arruolarsi, partendo dalla tesi che, paradossalmente, era più sicuro essere un militare che un civile.

Il ragionamento è, apparentemente, lineare, ma il famoso corpo americano era (ed è ancora) composto perlopiù da giovani in buona salute, mentre la popolazione civile comprende neonati, anziani e malati, i quali hanno un tasso di mortalità più elevato a prescindere da dove si trovino. L’informazione, sebbene metodologicamente cruciale, venne omessa dalle campagne di arruolamento.

Il problema con il COVID-19 è simile: siamo chiamati a fare previsioni con set di dati limitati, frammentari, sensazionalistici, semplificati, gonfiati, confusi, politicizzati, pregiudiziali, strumentalizzati, contraddittori e aggregati con una metodologia che chiamare fragile è un eufemismo.

L’esempio più lampante?… Ogni Paese sta calcolando il tasso di mortalità con metriche del tutto arbitrarie ed, ergo, antiscientifiche.

A oggi, la percentuale (reale) di fatalità può ugualmente essere dello 0,0001% o del 99%, a seconda di come si interpretano i (già scarsi) dati.

Questo rende impossibile qualsiasi argomentazione razionale, figuriamoci una previsione. Nell’ambiente informatico c’è un detto: garbage in/garbage out: se i dati originali sono immondizia (garbage in), allora qualsiasi considerazione e valutazione figlia di quei dati sarà altrettanto immondizia (garbage out).

Chiunque ha l’arroganza di fare previsioni basandosi solo sulle informazioni correntemente di pubblico dominio circa il COVID-19 sta mentendo spudoratamente o ha accesso a dati sconosciuti al resto del mondo. Oppure (e questo è uno scenario, nella sua malvagia banalità, ancora più spaventoso) è abituato a interpretare la realtà sulla base di fragili fallacie e pontificando su un modello che non è metodologicamente troppo distante dal lanciare una monetina e fare testa o croce. 

Il mio punto di vista sul futuro del turismo, quindi?… Nessuno.

E ogni consulente (serio) dovrebbe dare la stessa risposta. Non è nichilismo intellettuale, ma, come non creo una strategia marketing fino a che sono sicuro dell’accuratezza del dato di partenza, ancor meno mi sento deontologicamente (ed eticamente) giustificato a fornire linee guida e indicazioni sul futuro del travel sapendo quello che so oggi sul Coronavirus.

Ricordate che una previsione non è migliore del campione di dati sulla quale si basa. MAI. Non esistono eccezioni e senza dati quello che ci rimane sono solo le opinioni, nemiche giurate del modello scientifico, razionale e anti-emozionale al quale tutti i consulenti hanno (o dovrebbero avere) giurato una fedeltà quasi ippocratica.

Il virus, con le sue implicazioni sul nostro settore, mi spaventa molto meno di questa sospensione del buon senso… Per quest’ultima, purtroppo, un vaccino non esisterà mai.

Marianna Marcucci

Digital Media Curator

Mi sento ottimista, la voglia di viaggiare delle persone è tanta e torneremo presto a farlo ma è innegabile: dovremo convivere con pratiche e abitudini diverse e un po’ macchinose.

Sceglieremo, in generale, di viaggiare in autonomia oppure il treno piuttosto che l’aereo. Viaggi più locali. Prepareremo diversamente le nostre valigie (quante boccette di disinfettante?), faremo più attenzione ai luoghi che promuoveranno una sanificazione maggiore e il distanziamento fisico (già alcuni musei stanno ripensando le collezioni per facilitarlo, vedi gli Uffizi), avremo necessità di più documenti per viaggiare, e così via.

Osserviamo come il nostro Pianeta ha reagito al forzato lockdown: le macchie rosse (concentrazioni d’inquinanti) che scompaiono dalle foto satellitari fanno impressione e questo sta creando una maggiore consapevolezza.

I viaggi saranno più sostenibili, green e attenti a non sprecare le risorse naturali. D’altronde, questo era già un trend molto forte nei desideri dei viaggi dei Millennial alla fine del 2019 che si rafforza anche in fasce più ampie di popolazione.

Turismo di prossimità ma tecnologico, importante strumento facilitatore nell’organizzazione e realizzazione dei viaggi. La tecnologia non sarà più solo ricerca ma anche compagna durante il viaggio stesso, dagli scanner per la temperatura ai robot receptionist.

Sono ottimista, il mondo del travel ha, da sempre, una caratteristica meravigliosa, la resilienza.

Giovanni Luongo

Hospitality Expert

Se il tempo si fosse fermato a gennaio saremmo qui a gongolarci nel guardare le stime sulle presenze turistiche nel belpaese che anche per quest’anno riportavano una crescita pari ad un 3,5%.

Osservando oggi le stesse statiche, fermo restando i sentimenti di sconforto, non siamo in grado con la stessa sicurezza matematica di effettuare previsioni numeriche senza prendersi qualche azzardo.

La priorità a questo punto è ipotizzare almeno lo scenario futuro per affrontare quella che possiamo definire una “nuova era del turismo”.

Questa fase così diversa da quella che si poteva prospettare a inizio anno, andrà diluendosi con l’aiuto della scienza che introdurrà antivirali ed appositi vaccini, ma resta comunque la necessità di affrontare l’attuale Fase 2, post lockdown, e quella dei mesi immediatamente successivi.

Concentriamoci proprio su quest’ultimo periodo, in attesa delle specifiche normative a tutela della salute rivolte con particolare indirizzo al comparto turistico.

Il mercato interno mai come in questa fase sarà quello principale, incentivato spero da un ritrovato senso patriottico ma anche dalla sostanziale sfiducia nei grandi spostamenti. La necessita di distanza per una maggiore tutela della propria salute sarà il fattore di scelta del consumatore. Nella sostanza non vedremo per diverso tempo le scene che per anni hanno caratterizzato il cosiddetto turismo di massa, a favore di uno più sostenibile ma con numeri sensibilmente ridotti.

La ricerca di una maggiore individualità inciderà anche nella preferenza dei mezzi di trasporto, autonomo rispetto a quello pubblico, come per le soluzioni alloggiative, fermo restando lo sviluppo di nuove e più idonee procedure di sanificazione.

Intercettare questa nuove esigenze rappresenta la base sulla quale sviluppare nell’immediato l’offerta in questa nuova era turistica.

Un esercizio nuovo di imprenditorialità al quale bisognerà rispondere con energicamente e con le capacità che hanno da sempre contraddistinto il nostro popolo nelle situazioni emergenziali.

Giulia Eremita

Coordinamento Digital Strategy & Innovation BTO2020

In uno scenario oggettivamente complicato e in costante divenire, ognuno ha imparato a trovare il proprio equilibrio.

Volenti o inconsapevoli, riprenderemo a viaggiare perché è nella natura dell’uomo e delle cose, lo faremo certamente prima in prossimità, nella natura e all’aria aperta, poi via via acquisiremo più sicurezza per entrare in contatto con la cultura, la storia e le tradizioni.

Infine, riprenderemo a pianificare i nostri sogni e viaggi sul medio e lungo raggio. Sì, la ripresa sarà lenta e graduale e questo pensiero può creare impazienza ma sono certa che porterà grandi soddisfazioni in termini di qualità.

Immaginiamoci l’emozione di chi ci accoglierà in vacanza per la prima volta, ci basterà uno sguardo per capirci, il distanziamento sarà un atto d’amore e di rispetto più che dovuto. Viceversa chi ospiterà i primi viaggiatori dovrà garantire serenità e sicurezza in questo nuovo scenario e lo dovrà comunicare, fare in modo disinvolto e naturale.

Nell’ecosistema digitale si sono già create nuove opportunità per molti, alcuni hanno sviluppato nuove idee e hanno dato sfogo alla creatività e hanno saputo generare contenuti e relazioni di valore; altri hanno capito improvvisamente cosa non andava già bene del loro business.

Il futuro ci vedrà meno impreparati e più audaci…

Diversificheremo, guarderemo al nostro business su più livelli, con un’attenzione particolare verso il territorio e la comunità locale. Sarà un viaggio eccitante, la base per costruire qualcosa di unico.

Sarà una nuova era di collaborazioni e partnership tra settori che prima di oggi non si parlavano, ci saranno nuove modalità di promozione e probabilmente anche nuovi emergenti canali di distribuzione.

Antonella Brugnola

Esperta in Turismo Extra Alberghiero

Questa è la mia personale visione di come sarà il turismo del prossimo futuro. Non è questione “se” ma “quando” ripartiranno i viaggi turistici (e non solo quelli) e con che modalità, progressivamente e a partire dal sopraggiunto 4 maggio.

Prevedo che all’inizio (estate 2020) ci sarà turismo nelle località di villeggiatura di compaesani che trascorreranno le loro ferie senza uscire dai confini territoriali e nelle loro seconde case.

In Italia c’è tutto: mare, monti, laghi, campagna, borghi antichi, enogastronomia, ville con piscina, terme, sport per tutte le tasche: non credo cercheremo altro.

Anche per sostenere l’economia domestica, penso sia una giusta scelta restare in Italia e saremo già abituati alle modalità anti-contagio che nel frattempo avremo fatto nostre: distanza, mascherina e guanti, lavaggio mani, gel disinfettanti, prenotazioni e rispetto dei turni, pulizie degli ambienti secondo i protocolli conosciuti.

Nel settore extra-alberghiero i viaggi sanitari riprenderanno, recuperando il tempo di lockdown. Il lavoro da remoto dei nomadi digitali garantirà una altra fonte di affitto delle case.

Si arriverà a una situazione di equilibrio tra affitti brevi e lunghi, con pace dei sindaci di quei comuni in cui l’overtourism aveva raggiunto livelli insostenibili. Gli affitti delle case diventeranno ancora più flessibili, a seconda della domanda specifica, short/medium/long term.

Le pulizie o sanificazioni sono il tema più caldo ora: attendiamo protocolli Covid-FREE e bollini di certificazione.

Conclusione

Concludiamo la rassegna dedicata al futuro del Turismo e dell’accoglienza in previsione della ripresa. Scrivi le tue opinioni, le domande e le curiosità da condividere con i nostri ospiti. Raccontaci quale concept e tipologia di offerta hai e chiedi consiglio a noi e ai nostri esperti.

La rassegna di incontri e interviste, per confrontarci con le diverse esperienze e  strategie da adottare nel post Coronavirus, continua e ci concentreremo ancora di più su strategie e strumenti da utilizzare per favorire il nostro lavoro e la ripresa del settore.

Porta la tua esperienza, offriti volontario per raccontare la tua storia, suggerire nuove interviste o recensioni.

Consulta gli eventi del nuovo Digital Food Marketing Lab, percorsi di formazione verticali e immersivi, che si sono spostati online.

Nasce → DFMLab Academy Online

Online, un ciclo di giornate formative dedicate alle nuove opportunità del digitale e sociale per Food e Ristorazione. Il coronavirus ci ha “sfrattati“ dai luoghi d’incontro fisici ma… Noi ci siamo trasferiti online con giornate di lezione, simulazioni, esercizi e tanto coaching.

Progettato da Muse Comunicazione per Food Makers e Operatori dell’Accoglienza, coordinato da Nicoletta Polliotto.

I migliori specialisti del settore ti aspettano per affrontare tematiche verticali in Full Immersion Day, su piattaforma online, comodamente collegato da casa.

Eventi Librari e Seminari in Italia

Incontraci per discutere vis-à-vis di temi contenuti nel libro. Consulta gli eventi sulla pagina Facebook oppure contattaci per una presenza anche nella tua città.

SEMINARI E LEZIONI ONLINE

Food delivery e Take Away [Webinar]* Online
Online, 8 maggio 2020 h. 18:00-19:00

Food delivery e Take Away [Webinar Giunti academy]* Online
Online, 18-19 maggio 2020 h. 09:00-11:30

EVENTI ONLINE

Pensieri Balenghi [VideoLezioni].
Le video lezioni in pillole ora anche su YouTube, ogni Mercoledì h.11:00, in replica ogni giorno in mattinata sulla pagina Facebook di Muse Comunicazione.

Prossimi eventi: in definizione …

N.B. Condividi aspettative e bisogni su Turismo e Ospitalità nella pagina della nostra: Collana DMT – Digital Marketing Turismo.

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© cover illustration: “Summer 2020” by Burnt Toast, 2020.

a cura di

Nicoletta Polliotto

Chef di Cucina per Muse Comunicazione®, Web Media Agency specializzata in analisi, pianificazione e realizzazione di progetti di promozione on-line per il Food&Wine, il Turismo e le PMI.

Seguimi su → twitter facebook google+

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