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Home Kitchen Garden: Intervista e Libro di Sandra Longinotti

Intervista a Sandra Longinotti per il libro Home Kitchen Garden

Circondati da recensioni di libri dedicati al food, trasmissioni televisive, video-ricette e poi board su Pinterest, storie su Instagram, post su Facebook. Zeppi di immagini di piatti di ogni foggia e colore.

L’esercizio a cui ti invitiamo è la ricerca di originalità e qualità del contenuto, magari sfogliando un libro che spiega come coltivare un orto sul terrazzo e cucinare fiori e altre parti edibili delle piante. Noi abbiamo trovato Home Kitchen Garden.

News: Food e Formazione Digitale

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Dalla Moda al Food, l’Altro Volto dell’Eleganza

Sandra Longinotti giornalista freelance, scrittrice e food stylist, scrive di food&wine dal 1992, dopo aver lavorato per anni nella moda come addetto stampa per Romeo Gigli e Gianfranco Ferré.

Ha pubblicato migliaia di ricette e articoli su magazine italiani e internazionali curando la cucina di Vanity Fair e MySelf, realizzando servizi e articoli Food&Beverage per D la Repubblica, Grazia, Elle Italia, Flair, Gardenia, l’Uomo Vogue, l’Espresso, Sale&Pepe, Anna in Cucina, CasaFacile, La Cucina Italiana online.

È autrice dei libri Peperoncini 32+1 Varietà da Scoprire, una monografia sulla coltivazione del peperoncino e sul suo uso in cucina, con ricette contemporanee semplici da realizzare, e di Home Kitchen Garden / Orto in Città: Botanica, Cucina e Lifestyle consigli per coltivare un piccolo giardino casalingo urbano e per cucinare utilizzandone i fiori e le parti eduli.

Entrambi i volumi sono illustrati con le fotografie di Marino Visigalli ed editi da Nomos Edizioni.

Ha frequentato i tre corsi per la preparazione alla professione dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier) e corsi di aggiornamento nelle più quotate scuole di cucina, come l’Ecole de Gastronomie Française Ritz Escoffier a Parigi.

Intervista

Buongiorno Sandra e grazie per averci voluto dedicare il tuo tempo. Ci siamo incontrate nella splendida cornice di Porto Cervo Food&Wine Festival 2016 ed è subito nata la nostra attrazione per il tuo ultimo progetto. Raccontaci un po’ di Te.

Sandra Longinotti: Provengo dal mondo della moda e approdo a un nuovo amore: la cucina e tutte le sfumature del food.

Collaboro con molte testate di settore e ho scritto due libri per imparare a coltivare con successo anche su un balcone 14 piante orticole, spontanee e ornamentali, con tante idee e ricette per utilizzarne i fiori e le parti edibili sia in cucina che nelle mise-en-place, con corredo di informazioni botaniche e curiosità.

Raccontarci la genesi del tuo ultimo libro: come ne è nato il titolo e quali le motivazioni più profonde che ti hanno spinta a comporlo?

SLHome Kitchen Garden / Orto in Città: Botanica, Cucina e Lifestyle è un libro nato in modo semplicissimo, da un’idea che si è strutturata velocemente, probabilmente perché lega i tre principali argomenti che amo: la casa vista come luogo che accoglie, la coltivazione dell’orto che è cura, attenzione ed emozione, la cucina che è trasformazione e gusto, piacere di offrire e condividere.

E poi la bellezza, che si ritrova nei fiori eduli da ammirare nell’orto – anche piccolo, in vaso – o da aggiungere ai piatti e alle mise-en-place.

Il titolo ne è la diretta conseguenza, kitchen garden in inglese significa orto ma se traduciamo parola per parola Home Kitchen Garden è casa, cucina, giardino, che sono i temi portanti del libro e tre parole inglesi che conoscono tutti.

I nostri lettori – ristoratori e food marketer – possono trarre ispirazione dal tuo libro? Perché lo consiglieresti a loro?

SL: Penso che l’ispirazione raggiunga chi è pronto ad accoglierla, in questo senso chiunque può essere ispirato dal mio libro. I ristoratori sono già affascinati – o iniziano ad esserlo – dalla bellezza dei fiori eduli, tanto che molti aggiungono petali a qualche loro piatto, ma spesso quando chiedo il nome del fiore non sanno dirmi di quale si tratti o lo etichettano con un nome di fantasia, che è poi quello registrato dal produttore.

Rotolini di Lonza al Nasturzio

Ricetta dei Rotolini di Lonza al Nasturzio. © Marino Visigalli, photographer

Il mio consiglio è di approfondire, andare al di là del fornitore, non fermarsi alle informazioni che possono leggere sulle confezioni o sui siti dei produttori ed esigere di sapere il nome comune e botanico dei fiori che utilizzano in cucina.

Potendo, coltivare personalmente un piccolo spazio dedicato a erbe aromatiche e fiori commestibili per raccoglierli poco prima di aggiungerli ai piatti: oltre all’estrema freschezza di cui potrebbero fruire, il contatto diretto con l’orto stimola tantissimo la creatività in cucina.

#Chef affascinati dalla bellezza dei #FioriEduli: non basta aggiungere petali nel piatto. Condividi il Tweet

E sì, mi viene in mente l’esperienza di Chef Armand Arnal, bellissima! Nello strillo della tua opera leggiamo: “Orto in Città: Botanica, Cucina e Lifestyle”, magistrale esempio di arte della sintesi. Unisci in un’unica ricetta gli ingredienti principali della relazione con il food che l’attuale società ci impone: forte urbanizzazione e perdita del contatto con la natura, con i suoi cicli e i suoi frutti. Il focus sulla materia prima, vera protagonista della cucina contemporanea. L’aspetto “trendy” e sovrastrutturale che il cibo ha assunto nella nostra quotidianità. Sono fuori strada? Quali le motivazioni e le linee guida contenute nella tua opera?

SL: C’è tutto quello che cogli, il desiderio di vivere l’urbano in modo più naturale, l’energia che sa dare un balcone pieno di piante, il desiderio di ricreare una comunicazione fra dentro e fuori, il non spreco, il piacere di cogliere il valore della semplicità.

E i “pensieri sottili” – io li chiamo così – dedicati agli amici, alle persone e agli esseri viventi che amiamo. Piantare un seme, dissetare una pianta, staccare un rametto che farà sorridere chi lo troverà in dono sul tovagliolo, aggiungere la bellezza, il gusto, il profumo e le proprietà benefiche dei petali di un fiore a un’insalata… sono tutti atti guidati dalla positività di un pensiero sottile.

Complimenti per il libro, bello da guardare, da ascoltare, da leggere, da toccare. Molto “sensuale”, manca soltanto il gusto che viene spesso stuzzicato, scorrevole e leggera la scrittura, anche se profonda e stimolante. Mi ha colpito l’ampia gamma interpretativa, dal Cookbook al libro Lifestyle. Consigli di cucina ma anche di giardinaggio, di mise-en-place e di interior design. Quale chiave di lettura preferisci e quale approccio consigli ai nostri chef e ristoratori?

SL: L’ho concepito dai diversi punti di vista che si possono avere guardando una pianta che dà un fiore edule, considerando non solo il fiore ma tutte le parti commestibili di quella pianta e le interpretazioni possibili viste da angolature diverse: botanica, cucina e lifestyle.

Il libro è suddiviso in capitoli, ognuno dedicato a una pianta in modo da offrire un approccio di lettura semplice, io preferisco sempre quello intuitivo in modo che ognuno possa trovare il proprio, guidato dalle sensazioni e dalla curiosità.

L’impatto visivo è fondamentale, ho scelto di realizzare questo libro con Marino Visigalli perché è un fotografo che stimo per la professionalità e la grandissima sensibilità che sa trasferire alle sue immagini, non solo nelle foto di food ma anche in quelle di botanica e lifestyle.

Soffio con Borragine e Salsa d'Aglio

Ricetta del Soffio con Borragine e Salsa all'Aglio. © Marino Visigalli, photographer

Nomos Edizioni ha dato al libro un’interpretazione grafica e un impatto tattile nuovo e accurato, la copertina è visivamente diversa dalle altre ed è piacevole da accarezzare, con una sensazione vellutata che ricorda la buccia di pesca. Gradevole anche l’effetto della carta opaca da sfogliare, ma la vera rilevanza sono i processi di stampa certificati FSC, l’unica certificazione internazionale di sostenibilità riconosciuta.

Molto interessante. Confesso che ne ho prediletto l’aspetto ecologista. Questo manifesto sulla sostenibilità in cucina ci aiuta a utilizzare la pianta edule non solo nelle parti più ammirate ma anche più sottovalutate. Perché nel tuo florilegio floreale hai scelto proprio di parlare di: cipolla, nasturzio, borragine, rosa, carciofo, lavanda, viola, acmella, begonia, begli uomini, finocchietto, rosmarino, crisantemo e amaranto? Raccontaci del tuo percorso.

SL: Amo tantissimo la biodiversità e non seguo schemi che relegano le piante orticole nell’orto, le spontanee nei campi e quelle ornamentali in giardino. Ho selezionato piante a mio parere interessanti che fra le parti commestibili avessero anche i fiori e ne ho scelte 14 dall’aspetto estetico, gustativo, nutritivo diverso e cicli stagionali che consentano di avere un balcone fiorito tutto l’anno anche dove gli inverni sono freddi ma non rigidi.

Ho apprezzato molto le informazioni botaniche affiancate alle tue ricette. Cosa pensi che distingua il tuo testo dalle decine di ricettari sfornati quotidianamente che affollano gli scaffali delle librerie?

SL: Il fatto che non sia un ricettario. Le ricette ci sono, ma sono una delle scelte possibili, non l’unica.

In Home Kitchen Garden si parte dalla conoscenza della pianta, che è fondamentale proprio perché non possono esserci errori in quello che si considera un alimento, ci sono precise indicazioni di coltivazione, curiosità, proprietà nutritive e tantissime idee per utilizzare quella pianta in cucina e per rendere più bella la casa e la tavola.

Come sai abbiamo scritto un libro Ingredienti di Digital Marketing per la Ristorazione e la formazione è un elemento saldo della nostra attività, nonché uno dei nostri servizi di maggior successo. Qui scatta una doppia domanda. Quando si scrive un libro, si narra, si trasmette sapere ed esperienza. Il gesto dello scrivere può quindi essere valutato informazione, formazione, aggiornamento per esempio da chi, come i nostri lettori, la cucina la fanno per professione?

SL: Spero che Home Kitchen Garden possa essere motivo di spunto e riflessione per chi lo sfoglia e sia la spinta che porti a decidere di dedicargli del tempo per leggerlo cogliendo informazioni utili, ognuno a seconda delle proprie attitudini e formazione, senza dimenticare che anche quanto si conosce assume un nuovo aspetto se si osserva da un punto di vista diverso.

In seconda battuta: formare una cultura digitale, in un mondo così reale, legato ai sensi ma anche alla tradizione, alla terra, alla natura, è importante?

SL: Formare una cultura digitale è fondamentale in tutti gli ambiti perché siamo sempre noi i protagonisti ed è nell’interazione fra reale e virtuale che si crea la massima potenza comunicativa. Siamo solo agli inizi e ci sono molte resistenze da chi non ne coglie le potenzialità ma ci arriveremo.

Leggere un libro aiuta a creare #CulturaDigitale, anche quando parliamo di #Ricette. Condividi il Tweet

Prossimi appuntamenti o eventi dove poterti incontrare?

SL: Sicuramente in settembre continueremo il tour di presentazione; poi sono in predicato altri incontri in autunno fra cui Roma e la Sicilia, quando avremo fissato date certe ne darò notizia sulla pagina Facebook del mio Blog.

Vuoi lasciarci con un saluto e una raccomandazione per i nostri lettori?

Più che un saluto è un Keep in Touch: aspetto tutti sul mio Blog e sui principali social.

Conclusioni

Recensire un libro per Foodies scoprendone gli aspetti utili per chef e ristoratori?… Fatto! Utilizzi piante e fiori nella tua cucina e nella fase d’impiattamento? Lascia i tuoi consigli o poni le tue domande alla nostra esperta.

La prossima settimana ti aspettiamo con un list post dedicato agli articoli più intriganti del primo semestre 2016. Ci prepariamo con attenzione alla seconda parte dell’anno. Scrivi i tuoi consigli e le tue richieste sui temi da trattare in futuro. Stay tuned…

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Letture Consigliate

Le interviste di CnR

a cura di

Per la rubrica Ricetta del Successo

Nicoletta Polliotto

Chef di Cucina per Muse Comunicazione®, Web Media Agency specializzata in analisi, pianificazione e realizzazione di progetti di promozione on-line per il Food&Wine, il Turismo e le PMI.

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