Nomadi Digitali e Smart Working: Impatto su Turismo e Ristorazione

Parliamo di Nomadismo Digitale. L’incremento delle soluzioni di lavoro in Smart Working (per tante medie e grandi imprese italiane) impongono nuove parole chiave, anche per il rilancio di turismo e ristorazione: Nomade Digitale, Smart Worker e Workation.
L’assegnazione dell’Oscar al film “Nomadland” di Chloé Zhao, ci ha fatto riflettere. È un fenomeno, non solo economico, ma dalle lontane e profonde radici. Scopriamole con → Alberto Mattei, founder di NomadiDigitali®.
Bio di Alberto Mattei
Abbiamo chiesto ad Alberto di raccontarsi in poche righe e di sintetizzare il progetto NomadiDigitali.it
Sono il fondatore di NomadiDigitali.it, un progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato che nasce nel 2010 con l’obiettivo di diffondere anche in Italia la cultura del lavoro da remoto e la filosofia di vita dei nomadi digitali.
—Alberto Mattei
Intervista
Buongiorno Alberto, grazie per aver accettato il nostro invito. Come stanno evolvendo accoglienza turistica e ristorazione italiana in questo lungo periodo di crisi? Quali prospettive e tendenze per un 2021, ancora incerto e complesso, che vede diffondersi il fenomeno del Nomadismo Digitale?
Il fenomeno dei nomadi digitali è relativamente nuovo e, negli ultimi anni, ha mutato radicalmente forma fino a trasformarsi in un movimento globale in crescita ed evoluzione continua.
La pandemia ha istituzionalizzato il “lavoro da remoto” accelerando un processo di cambiamento nel modo di vivere e di lavorare, già in atto. Da ora in avanti saranno sempre di più le aziende in tutto il mondo che adotteranno modelli organizzativi più flessibili, permettendo ai propri dipendenti o collaboratori di lavorare da qualsiasi luogo e su qualsiasi dispositivo.
Il lavoro da remoto, il nomadismo digitale sono e saranno tra i trend più importanti del prossimo decennio e questo avrà un impatto importante in tutti i settori economico-sociali.
Da sempre l’industria dell’ospitalità e dell’accoglienza turistica si è adattata allo sviluppo sociale e tecnologico in corso ma, mai come oggi, la Digital Trasformation sta ridisegnando profondamente e velocemente il volto della nostra società, rivoluzionando radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo, produciamo, viaggiamo, consumiamo e ci relazioniamo.
La trasformazione digitale sta investendo tutti i settori, in pochissimo tempo, anche quelli considerati tradizionali o lontani dal mondo della tecnologia. È quindi indispensabile prestare attenzione alle nuove tendenze e ai cambiamenti in atto nel modo di vivere e di lavorare delle persone nell’era digitale.
Se immaginiamo un movimento globale di professionisti, liberi di vivere e di lavorare ovunque, desiderosi di essere protagonisti di nuove esperienze, scoprire nuove destinazioni e conoscere nuovi territori ricchi di storia, cultura e tradizioni (anche quelle enogastronomiche), ci rendiamo conto di come l’Italia abbia tutte le carte in regola per diventare una destinazione ideale per i lavoratori del futuro.
Il tuo scenario è plausibile e condivisibile. Cosa possiamo fare come professionisti del mondo del turismo e dell’accoglienza enogastronomica?
Ascoltare e sintonizzarsi con questo fenomeno permette di immaginare nuove opportunità. Queste vanno dalla diversificazione del target e dei servizi relativi, alla destagionalizzazione e al prolungamento dei soggiorni, rispetto al tradizionale turista mordi e fuggi.
Io non opero nel settore della ristorazione o in quello dell’accoglienza turistica ma posso testimoniare come la tendenza ci mostri la nascita di nuove strutture che abbracciano completamente lo stile di vita del nomade digitale. Faccio l’esempio dei co-living e co-working hotel, delle tante offerte e proposte studiate appositamente per questo nuovo movimento di professionisti viaggiatori.
Un esempio su tutti, il brand Selina che offre ai suoi ospiti bellissimi posti in cui soggiornare (anche a tempo indeterminato), postazioni di lavoro, attività ed esperienze autentiche in oltre 60 destinazioni in tutto il mondo.
Per soddisfare l’esigenza dei nomadi digitali occorre offrire il giusto mix di servizi umani, fisici e tecnologici al fine di attrarre e creare le condizioni ottimali per questa nuova generazione di professionisti che mescolano viaggi, lavoro e vacanze, fino a fonderli insieme. L’obiettivo è creare le condizioni ideali per far sì che possano sempre sentirsi a casa, pur essendo altrove.
È bene evidenziare come la diffusione dello smartworking e del lavoro da remoto, creerà sicuramente problemi e criticità per quegli operatori del settore (es. ristoranti, caffetterie, mense e altre piccole imprese) che operano unicamente nell’indotto degli uffici e delle aziende, dove prima lavoratori tradizionali erano soliti fare colazione, pranzi o il break coffee.
Credo che in questo caso la parola d’ordine sia innovare e diversificare la propria offerta e i propri servizi
In cosa consiste la vostra proposta? Quale l’Idea, i Valori fondanti e il vostro Modello di business? Da molto tempo vi occupate di lavoro da remoto e di nomadismo digitale, qual è stata la vostra personale risposta alla crisi?
Nomadi Digitali® è una community e un progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato che da oltre 10 anni si occupa di diffondere in Italia la cultura del lavoro da remoto e il nomadismo digitale.
Lo facciamo perché crediamo fermamente che essere liberi di vivere e di lavorare dove si vuole, facendo della felicità il proprio orizzonte personale, prima ancora che una meravigliosa esperienza di vita, sia una straordinaria opportunità di realizzazione personale, professionale e di svolta sociale ed economica anche per il nostro Paese.
Come detto in precedenza, la pandemia ha di fatto istituzionalizzato il lavoro da remoto – che fortunatamente non sarà sempre e solo lavoro da casa – rendendo evidente a tutti come nuovi modi di vivere e di lavorare, che puntino a migliorare il benessere delle persone, siano oggi realmente possibili.
Del resto il lavoro occupa gran parte della nostra vita e cercare la felicità nella nostra quotidianità, sia personale che professionale, risulta più che legittimo oltre che necessario.
È indispensabile non limitarsi a un’analisi superficiale di questo fenomeno. Essere consapevoli del cambiamento in atto, nel modo di vivere e di lavorare di milioni di persone in tutto il mondo. Solo così sarà possibile sfruttare questa occasione per riuscire a offrire proposte diversificate rispetto a prima.
Parliamo di Valori: la nuova normalità si avvicina. Il pubblico non si accontenta più di sole belle storie ma vuole viverle, in prima persona. Un brand dell’accoglienza come può conquistare il mondo, variegato ma unito da valori condivisi, dei nomadi digitali?
Hai ragione. Sono convinto, come te, che le persone d’ora in poi non vorranno semplicemente ascoltare belle storie ma vivere esperienze significative e trasformative.
Come consumatori sceglieremo sempre più servizi e aziende che facciano qualcosa di rilevante, creando un impatto positivo sulle persone, sull’ambiente, per la società e per il mondo. Tenderemo ad adottare, sostenere e promuovere quei brand che, attraverso il proprio lavoro, operino cambiamenti positivi e condivisibili.
Se ci riferiamo all’accoglienza di nomadi digitali, lavoratori da remoto o smartworker (a seconda delle tante definizioni oggi di moda), dobbiamo capire che non stiamo parlando di un target omogeneo. Piuttosto è una macro-categoria all’interno della quale convivono tante personalità diverse, ognuna con proprie esigenze e motivazioni. Dal freelance all’imprenditore, dal dipendente di una azienda in smart working al creativo in cerca di ispirazione.
È fondamentale considerare che un nomade digitale non è un turista tradizionale, in vacanza o viaggio di piacere, ma un professionista che porta con sé il proprio lavoro dove sceglie di vivere, viaggiare, soggiornare per brevi o lunghi periodi. Per offrire esperienza e servizi a questo target, occorre prima di tutto capire il loro stile di vita e le loro aspettative.
I nomadi digitali, a differenza dei turisti vacanzieri, non vogliono solo svago e divertimento. Amano scoprire e conoscere il territorio nella parte più autentica, vivere esperienze significative ed entrare in contatto con le realtà locali e gli abitanti del posto. Vogliono sentirsi accolti e compresi.
Per il nomade digitale è molto importante sentirsi a casa, pur essendo in luoghi lontani. Per far questo è fondamentale attivare il potere della relazione come motore di tutto.
È proprio la ricerca di esperienze significative e relazioni autentiche che muove i nomadi digitali a mettersi in viaggio.
Come può essere utile il vostro portale (con tutti i vostri progetti) per ristoratori e albergatori?
Sul nostro progetto di comunicazione collaborativo, attraverso la nostra community di contributori, abbiamo affrontato diverse volte il tema dell’ospitalità e dell’accoglienza turistica.
Di come questa stia cambiando in relazione alla diffusione del nomadismo digitale, su scala globale. Abbiamo sperimentato nuovi format e testato nuove dinamiche.
In questo momento, dove possiamo incontrarvi o seguirvi?
Sul nostro portale www.nomadidigitali.it puoi trovare info interessanti per muovere i primi passi o se sei più navigato. Ti invitiamo a iscriverti alla nostra newsletter mensile e seguire gli aggiornamenti. Potete seguirci anche su Facebook, Twitter e Youtube.
Grazie per attenzione e disponibilità… Buona ripresa a tutti!
N.B. Vogliamo proporti, di seguito, un breviario per aiutare a comprendere meglio i fenomeni fin qui descritti.
Nomade Digitale è colui o colei che decide, non solo di intraprendere un lavoro fuori dagli schemi e legato alla produzione e allo sviluppo di idee, condivisibili e realizzabili attraverso strumenti e metodi digitali. Sceglie un nuovo modo di vivere, senza un luogo fisso e immutabile. Più mindset che scelta professionale.
Smart Worker è un lavoratore agile, che gode di autonomia nella scelta delle modalità operative in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati. Definito anche lavoratore agile. Durante la pandemia si sono diffuse diverse soluzioni di lavoro da remoto, meglio definito come Remote Working.
Un tempo indicato come Bleisure (Business + Leisure), soggiorno di lavoro che si concedeva qualche ora o giornata in più per una mini-vacanza di piacere. Ora si diffonde la cosiddetta Workation (Work + Vacation): la propria attività si svolge in luoghi di villeggiatura, coniugando lavoro e relax.
Per approfondire i bisogni dei nuovi ospiti, leggi anche:
- Nomadi Digitali: Il Nuovo Trend Emergente per il Settore dell’Ospitalità
- Vuoi Ospitare Nomadi Digitali? 10 Consigli per Rendere la Tua Struttura “Remote Friendly”
- Nomadi Digitali e Vita da Coliving: Un Nuovo Modo di Abitare Ispirato
Segnaliamo il lavoro svolto per Villa Tramonto – piccolo beach hotel a San Vincenzo (LI) – che ha creato una nuova offerta e contenuti dedicati ai nomadi digitali.
Conclusione
Ringraziamo Alberto che ci ha fatto scoprire nuove esigenze, abitudini di vita e di lavoro consolidate ma accelerate dai recenti fatti pandemici. Resterà qui con noi a tua disposizione per domande e curiosità su idee per incrementare esperienze e offerte costruite sui bisogni dei nuovi ospiti. Ragioniamo insieme sul futuro della ristorazione italiana e del segmento F&B.
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