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Turismo del Vino in Roero: Progettare Esperienze di Viaggio Enogastronomiche

Turismo del Vino in Roero: Progettare Esperienze di Viaggio Enogastronomiche

L’enogastronomia è un potente attrattore della destinazione turistica, capace di influenzare il flusso di foodies, viaggiatori curiosi e appassionati. A guidare le danze… il Turismo del Vino, con le esperienze di degustazione, visite guidate in cantina e passeggiate in vigna, tra le esperienze predilette dai traveller di tutto il mondo.

Sveliamo ogni opportunità con un’intervista a 4 mani → Cristina Sorice, tour operator con il suo progetto “Tour DiVini” e Maurizio Ponchione, viticoltore, produttore ed enologo.

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Ogni parte del sistema di comunicazione, promozione e vendita dell’offerta è raccontata con semplici how-to-do, conditi con buone pratiche, interviste agli specialisti, testimonianze di brand del food e dell’accoglienza ristorativa. Pratici spunti da applicare subito in cucina e in sala.

Progettare comunicazione e offerta intorno ai bisogni dei propri ospiti diventa sempre più la chiave di volta del successo delle attività ristorative e dell’accoglienza turistica. Ecco alcune pratiche virtuose per progettare e personalizzare la Food Experience ideale.

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Storia di Cristina Sorice

Cristina passa dalla formazione classica a un master in amministrazione aziendale, allargando il suo orizzonte professionale, con una visione ampia e lungimirante.

Dopo numerosi anni in aziende del fashion, viene “folgorata” dal mondo del turismo, guarda caso, in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2010 fonda Tour DiVini, con l’intenzione di portare più persone possibile a condividere la bellezza del Piemonte e del Roero in particolare.

L’entusiasmo per promuovere la mia meravigliosa regione non mi ha più lasciato. Per questo la vocazione di tour operator incoming in Italia mi ha portato ad approfondire la ricerca di mete esperienziali e tematiche, per portare alla scoperta culturale dei luoghi anche attraverso l’enogastronomia.

Cristina Sorice

Storia di Maurizio Ponchione

Maurizio è un imprenditore agricolo che, nel comune di Govone (Roero), gestisce l’omonima Azienda Vitivinicola nata nel 1936 e tramandata da 4 generazioni.

Enologo, ha studiato ad Alba presso l’istituto tecnico agrario “Umberto I” e, dopo alcune esperienze in cantine del territorio, ha deciso di proseguire l’attività di famiglia acquistando nuovi ettari (oggi sono 12).

Racconta di aver commesso molti errori agli esordi, rivelatisi però molto utili per il futuro come imprenditore del vino. Oggi, con la moglie Claudia, il figlio Andrea e l’aiuto dei genitori continua a coltivare questa passione.

Negli anni sono nate diverse collaborazioni per avvicinare il turista al loro mondo. Di queste, la più vera e consolidata, è quella con Tour DiVini di Cristina Sorice, amica e ottima professionista. Da diversi anni si confrontano per aprire le porte al turismo enogastronomico con offerte attrattive.

Intervista

L’incontro odierno è un’intervista a 4 mani, il cui vero protagonista scoprirete essere un territorio: il Roero… che è anche un vino, una destinazione turistica e, in primis, uno stile di vita.

Buongiorno Maurizio e grazie per voler dedicare il suo tempo a questa chiacchierata. Se dovesse raccontare con una manciata di parole cosa significa oggi coltivare, produrre, distribuire e vendere prodotti vitivinicoli, come risponderebbe?

Maurizio Ponchione: Fin da bambino ho vissuto in questo mondo e ho potuto notare i flussi, le evoluzioni e i cambiamenti, alcuni molto evidenti, che hanno coinvolto la nostra agricoltura.

Siamo un po’ tornati alle origini. Oggi, per coltivare, è necessario avere passione per il proprio lavoro, rispetto per l’ambiente in cui operiamo, così da ottenere sempre una materia prima di grande qualità che si tradurrà in un grande vino. La produzione avviene di conseguenza: se partiamo da un’ottima materia prima, il nostro lavoro di vinificazione e affinamento – il quale richiede conoscenza e attenzione – è sicuramente semplificato.

Vendita e distribuzione, che nella nostra azienda sono eseguiti esclusivamente a livello famigliare, non seguono i canali della grande distribuzione. Preferiamo il rapporto diretto con enoteche, ristoranti, wine-bar, piccoli importatori in Europa (Svizzera, Germania, Danimarca, Belgio, Olanda, Svezia, Francia), in Florida e alle Isole Cayman.

Dedichiamo una grande attenzione al cliente privato. Lo ospitiamo in azienda coinvolgendolo in varie iniziative di degustazione, in particolare tra i vigneti: una di queste è senz’altro Luna&Ciabot suggestiva cena sotto la luna e le stelle che si svolge a inizio Settembre.

Come è cambiato il vostro lavoro negli ultimi anni? Mi riferisco ad alcuni fenomeni dirompenti: l’utilizzo sempre più marcato delle tecnologie, gli sconvolgenti cambiamenti climatici che ci apprestiamo ad affrontare e l’ecosistema digitale con il quale dobbiamo fare i conti per comunicare, vendere e far conoscere il nostro prodotto?

MP: Penso che i cambiamenti facciano parte dell’evoluzione della specie umana: alcuni, come quelli tecnologici, sono di grande aiuto quando alleviano fatiche e agevolano il lavoro. La scelta, però, deve essere ponderata attentamente, non dimenticando le tradizioni e i consigli dei nostri anziani.

L’avvento dell’era digitale ha ridotto i tempi tra “domanda” e “risposta”, ha reso più rapida e capillare l’informazione. Spinge le nuove generazioni a interfacciarsi con nuove possibilità e applicare le più interessanti al mondo agricolo. Però, prima è necessaria la formazione.

I cambiamenti climatici, pur attribuendo buone responsabilità all’uomo, seguono una ciclicità. In questo momento, con difficoltà evidenti, dobbiamo scongiurare il peggio quando si verificano forti grandinate o improvvisi e violenti acquazzoni, operare con particolare attenzione in vigna e in cantina per evitare bruciature dei grappoli e surriscaldamento eccessivo dei mosti e dei vini.

Apprezziamo l’apertura verso tecnologia e digitale, la consapevolezza sul tema legato a produzione e cambiamenti climatici. Parliamo ora del Territorio: Roero, una terra, un vino, delle genti. Quali i segreti da svelare a wine lovers o ristoratori che ancora poco lo conoscono?

MP: Vorrei descrivere il Roero come una terra in “fermento”. Questa realtà è la più recente nel palcoscenico storico della viticoltura del basso Piemonte ma ricca di terreni fertili, vocati alla coltivazione della vite, che conferiscono ai nostri vini delicati profumi, mineralità ed eleganza.

Il Roero è una terra ricca di piccole e medie aziende vitivinicole per lo più familiari, con tanti giovani che credono con passione nel roseo futuro del nostro territorio. Il Roero rosso si produce con uve Nebbiolo e il Roero Arnesi con le bianche uve Arneis (la produzione DOCG è consentita in 19 comuni sulla riva sinistra del Tanaro, ndr).

È cambiato il vostro territorio dopo il prestigioso riconoscimento come patrimonio Unesco delle vicine Langhe? Ha portato beneficio turistico o mediatico anche a voi. Soffrite la vicinanza di un territorio il cui brand è più noto e leggendario del vostro?

MP: Il riconoscimento dell’UNESCO del territorio delle Langhe è senz’altro un premio per tutta l’area. In particolare a Govone, conviviamo con un ulteriore bene dalla fine degli anni ’90: la splendida Residenza Sabauda del Castello di Govone.

L’incremento del turismo negli ultimi anni è in ascesa ed è necessario considerarlo un punto di partenza e non di arrivo: i turisti che raggiungono le nostre zone sono esigenti, con grandi aspettative e sta a noi offrire loro opportunità, accoglienza e proposte adeguate.

Il fatto di trovarci accanto ai “cugini” delle Langhe è stato un vantaggio: ci ha sempre dato lo stimolo a crescere, confrontarci con una realtà già forte e consolidata da tempo.

#Roeritudine #vino #turismo #territorio un viaggio alla scoperta delle emozioni @Tourdivini Condividi il Tweet

Vino e Turismo – quanto è consolidato questo binomio? La recente normativa, che consente alle attività agricole e vitivinicole di ospitare turisti per esperienze in vigna e in cantina, ha agevolato il business dell’accoglienza?

MP: Personalmente credo che il turismo sia assolutamente legato e in simbiosi con il vino; così come con la cucina tradizionale o i siti culturali. Piemonte e Roero, come tutta l’Italia, ne sono ricchi.

Noi personalmente in Azienda abbiamo sempre investito in turismo. Nel 2005 abbiamo ristrutturato il Ciabot Bricco degli Albazzi e in seguito altri 5: questi sono luoghi ideali per le degustazioni e qui abbiamo anche ideato eventi intriganti con Tour DiVini… ma ve ne parlerà sicuramente Cristina.

Buongiorno Cristina e grazie per esserti aggiunta a questa emozionante chiacchierata. Parlaci di Tour DiVini: quando nasce e quale la sua storia?

Cristina Sorice: Tour Divini è tour operator incoming con sede a Torino e a Govone, specializzato in tour eno-gastronomici in Italia.

Costruiamo percorsi su misura, fuori dai sentieri battuti, per esperienze uniche del territorio e della vita locale, delle tradizioni culinarie e delle eccellenze vinicole, dei luoghi d’arte e della natura, accompagnati dalla passione dei nostri partner. Nasciamo nel 2010: Tour DiVini era il mio sogno e l’ho realizzato.

Sono originaria di Govone, comune del Roero, terra autentica, un po’ selvaggia. I miei nonni mi hanno insegnato ad amare la campagna, a rispettarne e apprezzarne i ritmi e le stagioni, a coltivare la terra, che è bassa, tanto bassa, ma regala soddisfazioni.

Degustare i vini nei ciabot e nelle vigne, quelle coltivate con passione, lavorate a mano e curate con amore; trascorrere ore a chiacchierare con il proprietario della cantina. Assaggiare i frutti raccolti direttamente dagli alberi o il formaggio tiepido appena fatto. Partecipare alla ricerca dei tartufi, non sempre trovarli (si sa, sono preziosi, quindi rari) ed essere comunque entusiasti per l’esperienza unica della ricerca.

Queste sono solo alcune delle esperienze che animano le proposte del nostro tour operator, che nasce proprio per far assaporare la #roeritudine, neologismo che nell’epoca dei social riassume in modo sintetico, e secondo me perfetto, quello che si vive e si respira tra le colline Unesco.

Sulla stessa lunghezza d’onda oggi ai nostri tour si aggiunge anche la possibilità di soggiornare in un autentico casale di campagna, Casa Angiolina, a Govone. Casale del 1750 dalla storia affascinante, perché costruita per il sarto di corte della famiglia Savoia, che soggiornava a Govone presso l’omonimo castello, oggi patrimonio Unesco. Da allora la casa è passata alla mia famiglia e oggi è arrivata fino a me: l’ho dedicata alla mia nonna Angiolina.

Turismo del Vino in Roero - Luna e Ciabot

Luna&Ciabot – Cena al Chiaro di Luna tra le Vigne del Roero.

Il progetto Luna&Ciabot, merenda sinoira in vigna, insieme a Maurizio mi ha realmente incuriosita: in cosa consiste e quale la filosofia di accoglienza?

CS: Maurizio ed io abbiamo un legame antico, suo nonno Gundin veniva a Casa Angiolina per aiutare mio nonno con le nostre (poche) vigne: lo ricordo bene con la sua inseparabile paglietta in testa, estate ed inverno.

Maurizio ha scelto di portare avanti in modo eccellente la sua tradizione familiare di produttori di vino e io, dall’inizio, ho sentito come naturale coinvolgerlo nella creazione dei tour divini.

Maurizio ha restaurato il Ciabot in cima al Bricco degli Albazzi, sul cucuzzolo della collina coltivata a nebbioli e barbere, immerso nei filari, luogo di immensa pace e dalla spettacolare vista sulle vigne e sul castello Savoia di Govone. Il ciabot è un punto di riparo, che fungeva da deposito degli attrezzi e luogo di sosta durante i lavori della vendemmia, di presidio delle vigne e di luogo per riparare e conservare fresca la preziosa acqua.

Il ciabot del Bricco Albazzi è oggi restaurato e destinato a incontri conviviali di qualità e di amicizia. La sala panoramica di degustazione, ricavata dal restauro del ciabot, si può raggiungere con una brevissima passeggiata in mezzo alle viti, percorrendo la strada bianca che permette di raggiungere i filari durante la vendemmia.

Luna&Ciabot, che vuole richiamare ovviamente le atmosfere della Luna e i falò di Cesare Pavese, è una cena conviviale in vigna e la Luna è protagonista, perché scegliamo sempre una data per la cena che sia prossima alla luna piena, così che il Bricco sia illuminato anche dalla luce della luna oltre che dalle candele.

Dedicata ai vini eccelsi del Roero, la cena ti immerge nell’atmosfera degli antichi vignaioli, vivendo un’esperienza fatta di sapori e memorie, scappando dal rumore e dal traffico della città, in un momento di condivisione ancestrale.

Questo è l’anno del Dolcetto e abbiamo dedicato a questo vino due date per la cena: il 6 ed il 7 settembre prossimi.

Turismo del Vino: quali le nazionalità più attratte? Numeri, tendenze novità?

CS: L’esperienza quotidiana di Tour DiVini ci dice che abbiamo grandi estimatori da tutta Europa, in particolare i paesi scandinavi (che amano vivere percorsi anche active, bike tours su tutto). Ci scelgono  dalla Germania, Svizzera, Belgio e Olanda. Moltissimi sono gli americani e i russi, con approcci e aspettative molto diverse, ma entrambi grandissimi amanti del nostro Piemonte.

La vera novità credo stia nell’offrire percorsi progettati per cliente: non esiste un modo standard di vivere il turismo del vino, ognuno ha aspettative differenti. La grande responsabilità che sento quando i turisti mi affidano il bene più prezioso, il loro tempo libero di vacanza, è proprio quella di saper interpretare queste aspettative e soddisfarle.

Ci consigliate un libro e un film preferito, raccontandoci il perché?

CS: Il mio libro del cuore è Il Partigiano Johnny di Beppe Fenoglio. Potente impasto di lingua, immagini, territorio, cultura contadina, colori e sapori delle Langhe, leggendo è come essere presa per mano e condotta alla scoperta di una terra che credevo di conoscere.

Mi avvicina ancora di più alle mie radici, le racconta e offre una lente di ingrandimento del recente passato della terra che oggi vivo e cerco a mia volta di raccontare.

Tra tanti film che amo, mi viene in mente Un’ottima annata di Ridley Scott che tratta in modo davvero delicato una storia dove il vino è protagonista in modo molto positivo: mezzo di riscatto e di riscoperta dei veri valori della vita.

Cristina ci inviti a qualche evento o vuoi suggerirci un appuntamento a cui non mancare?

CS: Sicuramente gli appuntamenti classici e importantissimi per il territorio, quale la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba o i numerosissimi eventi del vino che durante tutto l’anno animano le nostre colline.

Io amo particolarmente Abaccabianca, perché illumina una parte importante della nostra produzione vinicola, e Sbarbatelle, evento in cui le donne sono le vere e grandi protagoniste.

A fianco di questi eventi ormai famosi, per chi ama appuntamenti più piccoli e davvero speciali, consiglio il calendario degli eventi di Casa Angiolina: nella cucina, nella veranda e nel giardino del casale organizziamo ogni mese un incontro con il territorio a sfondo eno-gastronomico.

Consigli utili per albergatori, ristoratori e chef che ci stanno leggendo?

MP: Inviterei i Ristoratori a visitare il territorio per conoscere meglio la nostra filosofia. La stessa simbiosi che c’è tra il vino e il turista deve sempre concretizzarsi tra il produttore e il ristoratore: la crescita di un Area dipende da entrambi.

CS: Creare le motivazioni per cui un turista trovi lo stimolo per ritornare nuovamente su un territorio o consigliarlo agli amici dipende anche e, soprattutto, da noi.

Trovo un po’ difficile consigliare qualcosa a chi con passione e coraggio quotidianamente opera nella ristorazione del nostro territorio e della nostra Italia.

Pensando ai miei ospiti, ai loro desideri e a quello che si aspettano arrivando in Italia e in Piemonte, voglio solo ricordare due punti di forza: prodotti locali di altissima qualità che parlino del territorio e semplicità nel trattare gli ingredienti.

A tutti: Enjoy Roero!

Conclusione

Cominci a vedere anche tu un approccio olistico che unisce territorio, popoli, prodotti, come l’eccellente vino piemontese e accoglienza turistica? Scrivi le tue opinioni, le domande e le curiosità che vuoi condividere con i nostro ospiti nei commenti al post. Porta la tua esperienza, offriti volontario per raccontare la tua storia, suggerire nuove interviste o recensioni.

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a cura di

Per la rubrica Ricetta del Successo

Nicoletta Polliotto

Chef di Cucina per Muse Comunicazione®, Web Media Agency specializzata in analisi, pianificazione e realizzazione di progetti di promozione on-line per il Food&Wine, il Turismo e le PMI.

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