Food Maker e Produttori Alimentari Italiani in Vetrina su Foodscovery
L’esaltazione della cucina e dei prodotti italiani è oramai pratica quotidiana. Si blatera di biodiversità, di antiche sapienze in colture, trasformazione e produzione alimentare.
Si incensa il food maker italiano, si evoca il Made in Italy agro-alimentare… ma non si fa nulla per proteggerne identità, salvaguardarne immagine, ottimizzarne commercializzazione e distribuzione in Italia e nel mondo.
Ci sono, poi, progetti la cui missione è aggregare e valorizzare le piccole identità di produttori e brand alimentari, per favorirne la vendita. Intervistiamo → Mario Sorbo, co-founder di Foodscovery.
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Ogni parte del sistema di comunicazione, promozione e vendita dell’offerta è raccontata con semplici how-to-do, conditi con buone pratiche, interviste agli specialisti, testimonianze di brand del food e dell’accoglienza ristorativa. Pratici spunti da applicare subito in cucina e in sala.
Nel capitolo 11 si parla di Sales e Opportunità Digitali. Un mercato rigenerato e rinnovato richiede grandi responsabilità d’impresa volte alla crescita e all’innovazione. Nel capitolo citiamo anche Foodscovery, come virtuoso caso di studio.
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Storia di Mario Sorbo
Mario Sorbo si forma in materie economico-finanziarie a Milano e comincia nella stessa città a lavorare nell’ambito delle assicurazioni prima e dell’investment banking dopo. Lascia l’Italia per lavorare in Sud-Est Asiatico per Rocket Internet, colosso tedesco, come International Business Developer seguendo il progetto Lazada, un clone di Amazon in Oriente.
Con l’amico, collega in Rocket Internet, Fabio Di Gioia, decide di tornare in Italia e creare Foodscovery, il mercato online dove ordinare prodotti autentici locali, direttamente da piccoli produttori artigianali italiani, rendendo accessibili – grazie alle tecnologie digitali – realtà produttive meritevoli, spesso introvabili se non a livello locale.
Foodscovery seleziona attentamente, racconta, supporta i nostri tesori eno-gastronomici al fine di poterne permettere la continuità produttiva nel tempo, difendendo così le tradizioni culinarie locali, promuovendo la biodiversità e la sostenibilità ambientale delle produzioni (350 produttori artigianali italiani e 3500 prodotti).
Partner di Slow Food Italia, serve sia il consumatore finale sia l’operatore del settore Horeca, coinvolgendo 5400 comuni Italiani e 12 Paesi Europei con le sue spedizioni.
In Foodscovery ho ricoperto diversi ruoli: creazione e ottimizzazione di Logistica, Servizio Clienti, Business Intelligence. Attualmente sono CMO, mi occupo di marketing e comunicazione.— Mario Sorbo
Intervista
Buongiorno Mario e grazie per dedicarci il suo tempo per questa chiacchierata. Se dovesse descrivere con pochi tratti cosa comporti oggi essere food maker, cosa direbbe? Da quale spinta nasce il vostro portale?
MS: Essere food maker vuol dire dedicare la propria vita alla produzione della risorsa di cui maggiorente necessita l’uomo e che, probabilmente, ha l’impatto più alto sul nostro pianeta. È una grandissima responsabilità che ciascuno decide di assumersi in maniera diversa e che ha importanti effetti sociali, ambientali e sulla salute delle persone.
Oggi, soprattutto, in un contesto in cui il mondo della produzione del cibo vede profonde e costanti trasformazioni, con riduzione della biodiversità in favore di produzioni rispondenti principalmente alle esigenze economiche della grande distribuzione, il food maker si trova a fare delle scelte importanti: restare fedele a metodi produttivi naturali, etici e sostenibili favorendo il perpetrarsi della tradizione del proprio territorio oppure produrre cibo maggiormente “omologato”?
Noi selezioniamo i produttori che scelgono con sacrificio giorno dopo giorno di offrire un prodotto che abbia un’anima, che rispetti l’ambiente, la tradizione e la cultura gastronomica del territorio.
Foodscovery nasce infatti con l’intento di supportare quelli che per noi sono dei veri e propri eroi contemporanei, attraverso la loro valorizzazione – ne è un esempio il nostro progetto Food Heroes – e attraverso una serie di servizi (dalla logistica al servizio clienti) in grado di connetterli con chi, in Italia ed Europa, abbia la consapevolezza di voler acquistare dei prodotti di qualità superiore, direttamente dalle loro realtà delocalizzate.
Vi invito a visionare questo video: è la storia di un grande uomo, Vittorio Beltrami, capraro marchigiano.
Come è cambiato l’approccio all’acquisto del cliente oggi in piena era digitale? Quali i benefici dell’ecommerce per il comparto cibo italiano?
MS: Oggi il cliente ha più scelta, può informarsi più velocemente e tendenzialmente meglio rispetto al passato – sempre che scelga le giuste fonti di informazione. Questo si riflette sul comportamento dei clienti che hanno la possibilità di confrontare prezzi, leggere recensioni e farsi un’idea prima di procedere effettivamente all’acquisto.
L’era digitale facilita sicuramente l’utente/cliente ma, allo stesso tempo, l’immensa quantità di informazioni può anche avere l’effetto di impigrirlo rendendolo maggiormente soggetto a influenze esterne.
Dunque, oggi come ieri, il cliente attento e realmente consapevole è soltanto chi ha un approccio attivo e critico verso ciò che lo circonda compresi gli strumenti digitali. Per quanto riguarda il mondo del cibo, l’era digitale ha favorito – almeno nei volumi – le realtà di delivery a breve distanza (la cena a casa per intenderci), lasciando alla nicchia l’acquisto di prodotti territoriali unici e rari per i quali, come ricordavo precedentemente, c’è bisogno di una certa sensibilità, cultura e conoscenza.
Questo è sicuramente vero per il consumatore finale, mentre riscontriamo un grande interesse per i prodotti autentici locali, quelli con una storia e una tradizione, da parte del settore Horeca, sempre più attento alla selezione delle materie prime per offrire il meglio ai propri clienti. Il trinomio Cibo-B2B-Digitale avrà un grande sviluppo in futuro.
#eCommerce #Food #B2C #B2B: hanno in comune la Qualità. @Foodscovery Condividi il TweetPensa che la digital disruption abbia investito anche le metodologie distributive del mercato agro-alimentare o soltanto l’aspetto comunicativo e promozionale?
MS: La digital distruption ha sicuramente trasformato l’aspetto comunicativo e promozionale, rivoluzionandolo profondamente. Anche le metodologie distributive stanno seguendo un processo di trasformazione – seppur con leggero ritardo – per venire incontro alle esigenze crescenti dei clienti.
Per quanto riguarda il mercato agro-alimentare in particolare, la trasformazione digitale ha favorito la nascita della nostra piattaforma, dando accesso a un prodotto fortemente, per sua natura, limitato dalla territorialità.
Grazie a Foodscovery, infatti, un ristorante o consumatore di Londra, come di Milano, può ordinare e ricevere direttamente dal produttore dei cannoli siciliani freschi, una bistecca fiorentina grass fed o del tonno rosso pinna blu certificato ICCAT di prima qualità dalle tonnare di Favignana. Prima tutto ciò, non era così scontato.
La vostra piattaforma è molto interessante anche per gli operatori della ristorazione… ma sono pronti a tutto ciò? Produttori Food e Formazione: noi crediamo profondamente nella necessità di innovare e formare gli imprenditori italiani anche nelle materie del digitale, del marketing e della comunicazione. Che cosa ne pensate?
MS: È fondamentale che in Italia si diffonda una cultura digitale maggiormente caratterizzata dalla competenza.
Purtroppo le nostre realtà, pur prendendo atto della necessità di “far qualcosa” per cogliere le opportunità che la trasformazione digitale offre, sono restìe ad affidarsi (e a pagare il giusto prezzo) a professionisti di spessore. Troppo spesso delegano la gestione digital a persone che non hanno la giusta competenza (quanto condividiamo questa affermazione, ndr).
La difficoltà dell’imprenditore nell’affidarsi a professionisti seri e ingrandirsi, è un tema di grande importanza per lo sviluppo futuro del nostro Paese che ha come diretta conseguenza il nanismo delle imprese, che riescono sempre meno a competere con i concorrenti globali.
In che modo diffondere la cultura digitale? A livello macroeconomico è un tema molto complesso, noi con Foodscovery abbiamo accettato una delle sfide più grandi: portare il digitale nelle piccole botteghe artigianali di macellai, panettieri, pescatori, allevatori, agricoltori ma anche osti e ristoratori.

Foodscovery: storie di produttori d’eccellenze.
A chi può essere utile la vostra Piattaforma? E perché?
MS: Mettiamo a disposizione del piccolo produttore uno strumento d’aiuto nell’approcciare il mondo online per la vendita dei propri prodotti, attraverso numerosi servizi: dalla gestione degli ordini alla loro evasione, dalla logistica alla comunicazione con i clienti in diverse lingue, dalla creazione dei contenuti alla promozione, dalla gestione dei pagamenti online alla ricerca di nuovi clienti magari al di fuori del proprio contesto territoriale.
La nostra piattaforma è, inoltre, utile all’operatore del settore Horeca in quanto può trovare, in un unico mercato online, 3500 prodotti altamente selezionati, acquistandoli comodamente e direttamente da oltre 350 artigiani a qualsiasi ora, potendo contare su un alto grado di efficienza nella gestione dei propri ordini e delle consegne.
Il ristoratore può servirsi, gratuitamente, di un gruppo di professionisti sul territorio che ricercano e selezionano i migliori prodotti riducendo così il suo “costo di ricerca” e intraprendere rapporti commerciali duraturi con realtà destrutturate come quelle dei piccoli produttori artigianali, grazie all’efficienza apportata dai servizi di Foodscovery.
Inoltre – attraverso il progetto editoriale online Foodheroes – siamo utili a tutti coloro i quali abbiano la curiosità e la voglia di informarsi su temi importanti, quali la produzione virtuosa di cibo e le tradizioni gastronomiche locali.
Prodotto e Territorio: questo binomio è ancora così intrecciato oppure occorre valorizzare e investire maggiormente nel consolidare il brand Made in Italy?
MS: Promuovere e difendere il Made in Italy da contraffazioni, il cosiddetto Italian Sounding, è importante ma lo è anche conservare una distintiva identità del prodotto legato alla tradizione e al territorio.
Questo sicuramente trova massima espressione nel mercato interno italiano ma è possibile esportare il binomio prodotto-territorio anche all’estero con delle adeguate politiche gestionali che prevedano il formarsi di reti di imprese, che puntino sulla opportuna comunicazione di quelle che sono le caratteristiche/differenze tra i prodotti.
La vostra piattaforma mi appare nettamente orientata ai consumatori, ma sentivo di un progetto B2B, per venire incontro alle esigenze di ristoratori e pubblici esercizi. Ce ne può parlare?
MS: Foodscovery è stata lanciata nel 2015 come mercato online rivolto ai consumatori italiani ed Europei. Il grande lavoro di selezione ha generato molto interesse nel tempo anche da parte di esercizi commerciali, ristoranti, gastronomie che ci richiedevano quotidianamente dei listini B2B.
Da questo input a metà 2017 abbiamo lanciato B2B.Foodscovery.it per rendere maggiormente fluidi i rapporti commerciali tra operatore del settore Horeca e piccolo produttore.
Prodotto agro-alimentare e Tendenze: quanto sono da seguire? Pensiamo non solo al prodotto ma anche alle abitudini alimentari (uso di superfood, vegetariano, vegano, gluten free) e a valori condivisi (biologico, naturale, salutare, lotta agli sprechi, sostenibilità, rispetto dei lavoratori).
MS: Le tendenze alimentari sono da seguire con consapevolezza e nella misura in cui hanno effetti positivi sulla salute e sull’ambiente. Occorre senso critico per tutte le nostre scelte di consumo e, a maggior ragione, per ciò che riguarda le abitudini alimentari e il cibo.
Penso al boom del consumo mondiale di avogado che ha avuto, come indesiderato effetto, il disboscamento di intere aree del Messico. Per cui… non è sbagliato mangiare avogado ma bisogna fare attenzione al luogo di provenienza e alla sostenibilità del prodotto stesso, ecc.
Come consumatori abbiamo una grande responsabilità!
Nel nostro piccolo, attraverso le scelte di acquisto quotidiane, possiamo determinare la fortuna o la sfortuna di alcune realtà piuttosto che di altre. Il prosperare di alcune zone del mondo o la loro distruzione. Il far confluire ricchezza verso poche industrie multinazionali oppure scegliere di distribuirla localmente.
Troppo spesso quando di parla di cibo ci si sofferma al solo prezzo o alla forza del brand che si sta acquistando e raramente ci si interroga sulla provenienza.
Possiamo consigliare qualche buona lettura o un film secondo lei imperdibile?
MS: Come libro rimasi positivamente sorpreso e ispirato dal libro del premio Nobel Muhammad Yunus: “Si può fare! Come il business sociale può creare un capitalismo più umano”.
Come film direi: “Un’Ottima Annata” diretto da Ridley Scott con Russel Crowe, sull’equilibrio tra lavoro e vita privata e sulla ricerca della felicità pesando adeguatamente gli aspetti della propria vita realmente importanti.
Avete qualche appuntamento da lanciare, in cui potervi incontrare e confrontarsi?
MS: In qualità di partner di Slow Food per la digitalizzazione e la vendita di Presidi, siamo appena stati al Salone del Gusto Terra Madre a Torino, offrendo una serie di tour tematici gratuiti ai buyer nazionali e internazionali, in modo da facilitare la nascita di rapporti commerciali con i produttori. E qui ci siamo visti e incontrati, vero Nicoletta!
Prossimo appuntamento?… Naturalmente a La Feltrinelli a Pescara il 4 ottobre alle 18, ospiti della tua presentazione. Approfondiamo lì la nostra discussione: siete tutti invitati!
Conclusione
Abbiamo affrontato il tema della vendita e distribuzione del cibo e del vino con strumenti e approcci metodologici innovativi. Foodscovery ci ispira per la capacità di unire innovazione e tradizione, modernità e storia, innovatovi sistemi distributivi e valori.
Il tema ci sta molto a cuore e a nostro avviso farà la differenza tra le aziende ristorative e i food maker in difficoltà e quelli che troveranno un nuovo sentiero verso il successo aziendale. Avete mai testato il portale? Cosa ne pensate?
Approfondisci gli spunti che abbiamo tracciato nell’intervista odierna, nel libro: Digital Food Marketing. Guida pratica per ristoratori intraprendenti, partecipa ai nostri appuntamenti (sotto elencati).
Vuoi rivolgere una domanda o raccontare la tua storia all’esperto? Lascia un commento e inizia una bella discussione: aiuta la community a trasformare in discussione gli argomenti più rilevanti.
Stiamo lanciando i vari temi contenuti nel nuovo libro. Tu quali preferisci?
Eventi Librari in Italia
Incontraci per discutere vis-à-vis di temi contenuti nel libro. Consulta gli eventi sulla pagina Facebook dedicata: scoprirai di essere in pieno… Back to School.
PRESENTAZIONI
- 4 Ott 2018, h. 16:00 – Pescara, La Feltrinelli
- 18 Ott 2018, h. 16:30 – Alba, Cooperativa Libraria La Torre
- 22 Ott 2018, h 18:00 – Parma, La Feltrinelli Megastore
SEMINARI
Digital Food Marketing: 11 passi [Corso per Ristoratori]
Rimini, Professione Ristoratore 9 ottobre 2018, h. 9:00- 10:00
Digital Food Marketing: 11 idee [TTG-SIA GUEST]
Rimini, Fiera Rimini 11 ottobre 2018, h. 15:00- 16:00
Colazione Digitale [Corso per Hotel e Ristoranti]
Vicenza, Esac Formazione 15 ottobre 2018, h. 9:00-16:00
Content Marketing per il Food [Corso per Ristoratori]
Vicenza, Esac Formazione 5 novembre 2018, h. 9:00-16:00
Prossimi incontri, da definire: Pordenone, Ivrea, Torino, Modena, Napoli, Firenze, Roma, Brescia, Varese, Venezia…
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