Just Eat: Food Delivery Cura per Ristorazione in Crisi da Coronavirus

Continuano i tempi complessi e burrascosi per la ristorazione italiana, ma in generale per la produttività e l’economia del nostro paese. Stiamo quasi per concludere questa prima fase di gestione della diffusione pandemica del Covid-19 e occorre con maturità affrontarne i passaggi successivi.
Chi ha sofferto in modo importante in questi primi mesi di immobilità produttiva è stata certamente la categoria di imprese legata ad accoglienza, intrattenimento e somministrazione. Quale la cura per la ristorazione? Ne discutiamo oggi con → Daniele Contini, Country Manager Just Eat Italia.
Bio di Daniele Contini
Daniele Contini è Country Manager di Just Eat in Italia e in questo ruolo ha la responsabilità di sostenere lo sviluppo del brand sul territorio.
Figura di riferimento in Italia nel mondo della digital economy, Contini entra in Just Eat nel 2015 e guida oggi una struttura in continua crescita che conta su oltre 13.000 ristoranti affiliati in tutta Italia. In precedenza ha ricoperto il ruolo di CEO di Subito.it, lanciando in Italia il noto marketplace di annunci classificati e portandolo a diventare una delle prime online company italiane.
Laureato in Comunicazioni Sociali, Daniele Contini è da sempre appassionato al mondo dei media digitali, come questi possono portare innovazione e sviluppare opportunità di crescita.
Intervista
La rassegna di interviste dedicate ai player della ristorazione e dell’ospitalità italiana, che stanno operando con tenacia e dedizione per sostenere e per far tornare a volare il turismo e la somministrazione in Italia, continua.
Obiettivo – progettare pianificare in tempo la ripresa e il rilancio delle attività produttive per ristoratori.
Ne parliamo con Daniele Contini, a capo di Just Eat, piattaforma che ha funzionato benissimo in queste lunghe settimane di serrata per i ristoranti, che si sono tuffati nella distribuzione innovativa del Food Delivery.
Buongiorno Daniele: grazie per aver accolto la nostra richiesta e per dedicarci il tuo tempo. Cosa sta accadendo alla ristorazione italiana? Ristoranti chiusi e cucine aperte… Si può fare?
Daniele Contini: Sicuramente stiamo affrontando un momento, iniziato ormai da fine febbraio, di grande emergenza e in continua in evoluzione per tutti i mercati. Una situazione che ha un impatto sul nostro quotidiano, sulle abitudini e sui consumi.
Crediamo che il consenso e il prosieguo delle consegne a domicilio per la ristorazione, sia un passo importante per il food delivery come servizio, in alcuni casi essenziale, in questo momento di crisi.
Facciamo tutto il possibile per supportare i ristoratori che hanno deciso di cogliere questa opportunità, operando nel rispetto delle misure precauzionali stabilite dal Governo.
Come può un imprenditore della somministrazione progettare OGGI la rinascita e ricostruzione di domani?
DC: Lato ristoranti la situazione è in evoluzione e molto diversa anche da una regione all’altra. In generale alcuni ristoranti hanno deciso di sospendere il servizio, altri di cogliere l’opportunità delle consegne a domicilio, che noi sosteniamo e promuoviamo.
I numeri variano in modo costante, anche se riscontriamo un incremento a doppia cifra della richiesta di attivazione del servizio, anche da parte di realtà che non ne usufruivano in precedenza e vedono nel food delivery un supporto concreto al proprio business.
Una crescita, quella di Just Eat, che oggi ha raggiunto una presenza sul territorio in oltre 1.100 comuni e più di 105 province, in ogni regione italiana, oltre 13.500 ristoranti partner e circa 34 milioni di pasti consegnati dal 2014 lungo tutta la Penisola, ma che ha raggiunto recentemente anche 2 milioni di clienti in Italia.
Questa espansione territoriale vuol dire per noi poter essere un supporto concreto e di sviluppo per tutto il mercato della ristorazione, non soltanto nelle grandi città, ma anche nelle province e nei centri più piccoli, coprendo a oggi con il servizio il 64% della popolazione e il 97% dei comuni con più di 50mila abitanti.
La sicurezza e la salute di tutti coloro che operano nell’ambito del nostro business è però di primaria importanza. Ecco perché abbiamo introdotto fin dall’inizio una serie di misure, importanti anche per i rispondenti al survey, che utilizzano le consegne a domicilio su Just Eat in questo momento.
Prima fra tutte la consegna contactless, richiesta anche dal 60% di chi ha dichiarato di ordinare a domicilio in questo periodo, operativa su Just Eat già da alcune settimane, che prevede la consegna del cibo mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, senza contatti diretti.
Abbiamo, inoltre, modificato l’app utilizzata dai rider per far sì che siano sempre chiare le regole da seguire e le modalità di consegna e stiamo distribuendo mascherine e guanti a tutti i rider che consegnano con noi, in tutta Italia.
Stiamo, inoltre, per mettere a disposizione un supporto economico per aiutare i rider che consegnano in modo diretto con noi, in caso di contagio da COVID-19 o necessità di autoisolamento.
State contribuendo a sostenere la ristorazione e a gettare le basi per la ricostruzione di domani? Come e quanto garantite la sicurezza dei vostri collaboratori, ristoratori e clienti?
DC: Insieme a Fipe e ad Assodelivery abbiamo delineato, e inviato ai ristoranti, un documento di linee guida per l’attività di food delivery, con l’obiettivo di ricordare le misure precauzionali a tutti i ristoranti per tutto quello che concerne le loro attività. Una serie di accorgimenti, questi, importanti anche per i consumatori che sottolineano l’importanza dei pagamenti digitali (57%) e dei sacchetti del cibo ben chiusi (47%).
Infine, poichè crediamo sia importante mantenere il nostro impegno a favore della comunità, in collaborazione con Caritas Ambrosiana e con i nostri ristoranti partner stiamo sostenendo, con consegne a domicilio dedicate, ospedali, famiglie e comunità, per aiutare chi davvero si trova oggi in prima linea nell’emergenza.
Nelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 marzo è stata inoltre attivata una campagna solidale che ha coinvolto gli utenti in tutta Italia attraverso una donazione da parte di Just Eat di 50 centesimi per ogni ordine effettuato sull’app. In seguito all’iniziativa, saranno donati 50 mila euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per l’acquisto di nuove attrezzature indispensabili a combattere l’emergenza.
Tutte azioni nelle quali coinvolgiamo i nostri ristoranti partner.
Un occhio al Futuro: quali sono i numeri odierni del Food Delivery e come si può capitalizzare questa emergenza per crescere ancora domani?
DC: In termini di sviluppo sarà necessario valutare bene l’impatto che questa situazione avrà su tutti i mercati e le abitudini, che difficilmente potrà essere chiara senza attendere le prossime disposizioni del governo e l’andamento della pandemia.
I ristoranti partner di Just Eat sono già cresciuti a livello nazionale del +30% (Dicembre 2019) e in alcune città fino al 50%, con oltre 40 tipologie di cucina diverse a disposizione in una singola città.
Crediamo che lo sviluppo del digitale abbia ancora un enorme potenziale legato al food delivery, basti pensare che in Italia ancora solo il 18% del mercato è digitale.
In questo momento nuovi clienti e nuovi ristoratori si sono avvicinati al Take Away Digitale, cambiando radicalmente le proprie abitudini di consumo e di business, e ci aspettiamo che questo trend possa persistere anche dopo questo momento di difficoltà, proprio come potenziale di grande sviluppo e digitalizzazione anche del mercato della ristorazione.
Continueremo lo sviluppo nel corso del 2020, non solo nelle grandi città, e questo permetterà di generare nuove opportunità di lavoro per i rider in diverse città, maggiori opportunità per il mercato della ristorazione in ottica digitalizzazione e volumi, e anche un servizio migliore in termini di varietà e offerta per tutti i clienti.
Non molliamo, pensiamo in modo creativo e… Buona ripartenza a tutti!
Conclusione
Continua la rassegna su Covid-19 e ripresa della ristorazione. Con la fase 2 al food delivery si affiancherà il take away. Lo stai sperimentando? Hai qualche chiarimento da richiedere? Scrivi le tue opinioni, le domande e le curiosità da condividere con il nostro ospite. Raccontaci quale concept e tipologia di offerta hai e chiedi consiglio a noi e ai nostri ospiti.
La nostra rassegna di incontri e interviste, per confrontarci con le diverse esperienze e strategie da adottare nel post Coronavirus, continua… Resta in contatto, diffondi i contenuti e contribuisci alle nostre discussioni.
Proponi la tua esperienza, offriti volontario per raccontare la tua storia, suggerire nuove interviste o recensioni.
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