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Barbera Fish Festival: Vino e Cibo senza Confini

Barbera Fish Festival: Abbinamento Vino Cibo senza Confini

Si parla molto di turismo eno-gastronomico. Cibo e soprattutto vino che divengono i principali attrattori di un territorio, di una destinazione turistica. Raro, però, è che un evento sia strutturato scientemente intorno ai bisogni di uno specifico target di turisti… Scopriamo l’esperienza di Agliano Terme nel cuore del Piemonte.

Ne parliamo oggi con → Andrea Faccio, vicesindaco di Agliano Terme e portavoce del Barbera Fish Festival.

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Ogni parte del sistema di comunicazione, promozione e vendita dell’offerta è raccontata con semplici how-to-do, conditi con buone pratiche, interviste agli specialisti, testimonianze di brand del food e dell’accoglienza ristorativa. Pratici spunti da applicare subito in cucina e in sala.

Un gran lavoro che il ristoratore deve fare su di sé riguarda la gestione della rabbia (generata dalla lettura di recensioni e commenti negativi), come anche un’analisi della propria offerta, affinché si proponga un’esperienza piacevole al proprio ospite… Tenendo a bada il proprio ego. Questo il 1° passo per lavorare sulla propria Brand Reputation.

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Intervista ad Andrea Faccio

Altro che «Barbera e Champagne», come recitava una nota canzone di Giorgio Gaber del 1972, il mantra qui è: Barbera e Merluzzo norvegese, accostamento, wine pairing inconsueto e inopinato che ci offre un festival, in una cittadina di poco più di 1500 abitanti in provincia di Asti, in cui si osa un matrimonio d’amore assai azzardato.

Un evento, il Barbera Fish Festival che dal 2014 a cadenza biennale unisce due mondi lontani: Norvegia e Piemonte. Si tratta in verità anche di collegamenti di mondi gastronomici e di sapori, che contraddicono l’antica e sussiegosa regola dell’abbinare il pesce sempre con un vino bianco.

Ci ha colpito ascoltare le parole di Andrea Faccio, vice sindaco di Agliano Terme e portavoce del direttivo del Barbera Fish Festival, all’evento BTO Buy Tourism Online che ci vede protagonisti ogni anno, per valorizzare e intercettare progetti, idee e innovazione applicati all’accoglienza e al food. Abbiamo apprezzato la passione per la tradizione ma anche l’apertura ai bisogni e ai desiderata dei turisti. Ecco la nostra conversazione.

Buongiorno Andrea e grazie per dedicarci il suo tempo. Cosa significa oggi essere event manager, ideatore e conduttore di un evento? Perché è importante per il territorio la vostra manifestazione?

Andrea Faccio: Buongiorno a te Nicoletta, grazie per l’interesse verso il mio progetto e il nostro lavoro. Il Barbera Fish Festival nasce dall’incontro tra un gruppo affiatato di produttori di Barbera e alcuni appassionatissimi turisti norvegesi che hanno eletto Agliano Terme, non solo seconda residenza, ma anche seconda “famiglia”.

Siamo molti event manager a rendere possibile questa 3 giorni di festa sulle nostre colline. L’esperienza è importante, perché l’evento è cresciuto anno dopo anno come la nostra competenza.

Gestire migliaia di persone non è facile. Bisogna potersi fidare di bravi collaboratori e ognuno deve fare la sua parte. Inoltre, tutte le persone coinvolte sono volontari, dunque l’aspetto più importante è il piacere di veder realizzata un’esperienza unica ed emozionante.

È importante coinvolgere ed emozionare ogni singolo ospite di Agliano Terme. Far degustare i nostri vini in abbinamento a piatti unici. Dimostrare che il nostro territorio è legato alla qualità, sia dei prodotti che dello stile di vita.

Qual è la genesi del festival? Può offrire modello per altri territori o vi siete ispirati a esperienze nazionali e internazionali?

AF: Il nostro Festival nasce da una chiacchierata fatta attorno a una buona bottiglia di Barbera, dalla curiosità di un gruppo di produttori di vino per la cultura e le tradizioni gastronomiche di alcuni amici Norvegesi, seduti allo stesso tavolo, con lo stesso bicchiere. Uno scambio di tradizioni che è stato naturale cercare di approfondire e far incontrare.

Esistono molte attività di promozione dei prodotti Norvegesi in Italia, quasi sempre a senso unico, mai l’incontro è stato bidirezionale.

Molti sono i gemellaggi fatti tra due città o paesi, ma difficilmente coinvolgono l’intera cittadina in un interscambio culturale e gastronomico di tale entità. Una caratteristica che ci contraddistingue è l’aver voluto coinvolgere le eccellenze.

Il 1° giorno del festival, Venerdì, prevede sempre una cena preparata a quattro mani da chef norvegesi e italiani. Negli anni abbiamo avuto ai fornelli sempre maestri di caratura, con almeno 1 stella Michelin o importanti riconoscimenti.

Sono stati con noi ad Agliano Terme Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba e Orian Johannessen, autore di libri di cucina in Norvegia e vincitore del Bocuse d’Or alcuni anni fa.

Sul pesce non si mette il parmigiano. Con il pesce non si beve vino rosso… Perché tutte queste restrizioni e per quale ragione avete “osato” trasgredire?

AF: Sono abbastanza d’accordo che sul pesce non si metta il parmigiano. Per quanto riguarda il vino rosso in abbinamento, abbiamo decisamente dimostrato il contrario.

Non c’è stata trasgressione: abbiamo seguito la tradizione norvegese che vede con il merluzzo, in particolare baccalà e stoccafisso, l’abbinamento con una bevanda corposa e ricca in tannini che assomiglia più a un vino rosso che a un bianco.

La barbera, fruttata e dalla piacevole nota acida, è naturalmente l’abbinamento migliore per la sua straordinaria capacità di adattarsi ai piatti più differenti. La curiosità per le tradizioni altrui è uno degli elementi cardine del nostro evento.

Aprire gli occhi su realtà diverse, innescare la curiosità di provare e sperimentare, di andare oltre le abitudini inveterate. Se riusciamo a comunicare questo messaggio ai nostri visitatori, aggiungiamo qualcosa di importante a una piacevole esperienza che non è solo eno-gastronomica.

Anche (ma non solo) nel Food Matching e Wine Pairing, qual è il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione? O meglio, come definirebbe questa relazione tra due approcci e due lifestyle?

AF: Tradizione e innovazione vanno di pari passo. Tradizione non è sinonimo di “immobilismo”. Innovazione non comporta il dimenticare quanto fatto ieri. Una giusta metafora di tradizione la rappresenta come un fuoco che ha costantemente bisogno dell’innovazione, per essere rattizzata e ravvivata.

Negli abbinamenti Cibo–Vino, subentra poi il piacere di sperimentare, di provare nuovi accostamenti che si adattino meglio al proprio gusto, assolutamente unico e personale. L’emozione che vogliamo condividere è proprio quella che porta a scoprire gusti che non conoscevi, raggiungendo un angolo delle tue emozioni enogastronomiche che mai avresti scoperto.

Oggi il mondo dei Wine Lovers cerca sempre più di allontanarsi dagli stereotipi, alla ricerca di emozioni uniche e noi aiutiamo ogni ospite con la degustazione di quasi 100 etichette diverse.

Quali sono le nuove frontiere dell’Event Marketing?

AF: La nuova frontiera è accrescere le Emozioni degli ospiti, non semplicemente aumentare i numeri dell’evento. Proponiamo: Chef norvegesi di altissima tradizione, show cooking e masterclass dedicati alla nostra magnifica Barbera.

Non è mai mancata, e non mancherà, una serata nella quale uno chef arrivato appositamente dall’Inghilterra presenta la tradizione del fish&chips, usando il miglior merluzzo disponibile, portandolo con semplicità all’eccellenza.

Quanto siete Digitali e Sociali? Novità tecnologiche in arrivo per il vostro progetto?

AF: Social oggi è la parola d’ordine: dobbiamo condividere, facendo vivere le emozioni di persona, con un contatto fisico dei luoghi, delle persone e delle esperienze.

Il digitale deve aiutarci a stimolare la curiosità di scoprire qualcosa, non deve dare tutte le risposte, ma far venir voglia di raggiungerci per scoprirle.

Vorremmo coinvolgere qualcuno a distanza. Magari chef che raccontano la loro esperienza con merluzzo e barbera nel proprio ristorante o aiutare i ragazzi della nostra scuola alberghiera a entrare in contatto con il mondo.

Qualche consiglio agli albergatori, ristoratori e chef che ci stanno leggendo?

AF: Non saprei dare consigli, se non quello di cercare di donare sempre emozioni rinnovate e autentiche ai propri clienti. A noi piace far sentire gli ospiti come invitati in casa, coinvolgerli nel nostro quotidiano.

Facciamo vedere, toccare con mano dove nascono i nostri vini e cerchiamo di trasmettere la passione che ci guida in ogni istante.

Tenetevi aggiornati e continuate a leggere e frequentare il blog, ricco sempre di spunti nuovi e attuali. Vi aspettiamo per brindare dall’8 al 10 ottobre 2021!

Conclusione

Gli eventi nel cibo e nel vino sono una condizione necessaria, eccellente per attrarre su un territorio, far scoprire prodotti, sapori inconsueti, far innamorare i nostri ospiti. Come utilizzate gli eventi nella vostra struttura? Organizzate degustazioni, verticali, piccoli spettacoli tra intrattenimento e assaggi?

Scrivi le tue opinioni, le domande e le curiosità da condividere con il nostro ospite. Porta la tua esperienza, offriti volontario per raccontare la tua storia, suggerire nuove interviste o recensioni.

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a cura di

Nicoletta Polliotto

Chef di Cucina per Muse Comunicazione®, Web Media Agency specializzata in analisi, pianificazione e realizzazione di progetti di promozione on-line per il Food&Wine, il Turismo e le PMI.

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