Intervista a Just Eat: Consegna a Domicilio Cibo, Sapori ed Emozioni
Da diversi anni aiutiamo a comprendere le opportunità che tecnologia, evoluzione digitale di media e strumenti offrono ai piccoli business della ristorazione in Italia, sostenendo come le nuove abitudini di ricerca, comunicazione e acquisto avrebbero modificato il modello di distribuzione dei piatti ai nostri clienti.
Prova a indossare l’abito della novità, per incrementare profitto e fatturato, a esempio attraverso la consegna a domicilio dei tuoi Menù; tra coloro che lo fanno con buoni risultati: JUST EAT → Daniele Contini.
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Il Food Delivery più Famoso in Italia
Daniele Contini è Country Manager di JUST EAT in Italia e in questo ruolo ha la responsabilità di sostenere lo sviluppo del brand sul territorio.
Figura di riferimento nel mondo della digital economy, per aver contribuito al lancio di numerose startup, Contini entra in JUST EAT nel 2015 e guida oggi una struttura in continua crescita.
Inizia in Subito.it, che diventa una delle prime online company italiane; è Direttore Marketing nella start up My-TV, la prima tv interattiva italiana e dal 2003 al 2007 si occupa di sviluppare business con editori e gruppi televisivi per la divisione strategic marketing di Poste Italiane. Passando in Microsoft e Bismedia (Fastweb). Tutto il resto è JUST EAT.
Intervista a “domicilio” sul #FoodDelivery in Italia con @justEat_it. Condividi il TweetIntervista
Buongiorno Daniele, grazie per averci voluto dedicare il tuo tempo. Da anni siamo paladini del Food Delivery e sosteniamo i progetti di qualità legati a questa innovativa formula distributiva. Come si colloca JUST EAT nel mercato della consegna a domicilio e del take away food?
Daniele Contini: JUST EAT è leader nel mercato dei servizi per ordinare online pranzo e cena a domicilio e oggi siamo attivi in 13 paesi nel mondo con 68.000 ristoranti affiliati. In Italia siamo sicuramente il servizio di digital food delivery più diffuso e utilizzato.
Fondamentale elemento di distinzione è poi il fatto di essere un markeplace con una incredibile varietà di cucine disponibili e una presenza territoriale che copre 19 regioni italiane, in 550 comuni e con 6.000 ristoranti partner.
Da quanto tempo JUST EAT è approdato in Italia e quali i suoi progetti futuri nel Bel Paese?
DC: In Italia siamo presenti da oltre 5 anni, dal 2011. Il nostro obiettivo, nonché focus, è quello di guidare l’evoluzione delle abitudini di consumo del cibo verso nuove modalità, in grado di soddisfare le esigenze della vita moderna grazie all’uso del digitale.
Consumare cibo a domicilio è un’attività che si svolgeva già prima dell’arrivo dei servizi digitali, al telefono o in modalità asporto. Oggi con l’evoluzione delle abitudini di fruizione e con le innovazioni di prodotto JUST EAT rende semplice e veloce l’attività.
Non solo. Il punto di forza è contribuire a massimizzare e ampliare le possibilità offerte dal “tradizionale” grazie a un’offerta in grado di mostrare una varietà fino a 70 cucine disponibili o oltre 300.000 piatti, favorendo così la scoperta e la varietà nel consumo. Siamo in continua evoluzione.
Quanto è mobile friendly JUST EAT? Numeri e caratteristiche della App?
DC: Beh, siamo una app! Semplicità e intuitività devono essere un must have per noi. Dobbiamo offrire un’esperienza di ordinazione coinvolgente, innovativa e completa.
L’app assicura una più efficace gestione dei pagamenti poiché da un lato semplifica il check out grazie a un minor numero di passaggi, dall’altro velocizza i pagamenti effettuati tramite PayPal con la soluzione One Click Payment per un’operazione istantanea e in sicurezza.
L’obiettivo del team di sviluppo di JUST EAT è infatti mettere a disposizione degli utenti un’app che risponda alle loro esigenze e che sia al passo con i cambiamenti e le evoluzioni riscontrate dal mercato, dando ad esempio la possibilità di pre-ordinare da un ristorante ancora chiuso.
Il mobile rappresenta oggi il canale con il maggior livello di crescita attuale e in prospettiva: l’app JUST EAT è infatti utilizzata da oltre il 57% degli utenti per ordinare.
Siamo avvezzi a immaginare gli statunitensi usufruire del servizio di Food Delivery, grazie anche a un’iconografia cinematografica e televisiva. Gli italiani sono invece un popolo che ama uscire e mangiare con calma al tavolo di un ristorante, non è forse così?
DC: La diffusione della cultura del food delivery in Italia si sta evolvendo verso la ricerca di una ristorazione sempre più di qualità. In modo particolare gli italiani si rivelano una clientela molto esigente ed è per questo che, oltre alla semplicità di utilizzo, il takeaway digitale deve soddisfare un bisogno attraverso un’offerta diversificata, varia e di qualità, in grado di sostenere anche la scoperta di nuovi sapori e cucine.
Ordinano persone di tutte le età, quelle che si avvicinano al mondo del takeaway digitale per comodità e per il piacere di condividere il cibo a casa con amici o per gustare qualcosa di diverso, sviluppando il fenomeno del social eating.
Il servizio è infatti amato e utilizzato equamente da donne e uomini che ordinano principalmente in compagnia di amici (40%), con la famiglia (22%), in coppia (20%) e soltanto in minima parte da soli (18%). Il momento in cui si ordina di più è prevalentemente il weekend, in particolare la domenica (19%).
Uno degli elementi su cui ci troviamo a lavorare di più in termini strategici è l’abitudine. Gli italiani si dimostrano molto abitudinari nelle loro scelte da un lato, ma dichiarano anche di essere propensi alla scoperta. Come si traducono questi due comportanti?
In primis considerando che il fenomeno del digital food delivery in Italia occupa solo il 5% del mercato totale del takeaway, dimostrando un potenziale ancora incredibile. Basti pensare che a Londra, dove la cultura del takeaway è molto radicata, il volume di ordini raggiunge numeri incredibili a differenza del nostro paese dove il “desiderio” sta ancora cambiando, seppur si dimostri crescita.
Un secondo tema è la propensione al cambiamento: si ordina dallo stesso ristorante e si cambia spesso piatto, oppure si provano ristoranti sempre diversi, ma rimanendo fedeli al proprio piatto preferito. Le abitudini comunque stanno cambiando. Da una nostra indagine recente realizzata con ICRIOS Bocconi, risulta che la varietà di cibi e la scoperta di nuove cucine è un’esigenza per il 74% di chi ordina a domicilio.
Oltre a questo si sta sviluppando, come accennavo, una nuova socialità fatta anche della condivisione dei propri spazi, senza per forza uscire di casa, questo sia per una vicinanza con una condizione più intima (in famiglia o con gli amici) sia per una condizione di cambiamento di tempi e spazi, legati al lavoro e alla vita di tutti i giorni.
#FoodDelivery cresce in Italia, conciliando abitudini e scoperta di novità gastronomiche. Condividi il TweetCome può un ristoratore non organizzato con la distribuzione dei suoi piatti fuori dal locale, utilizzare il servizio JUST EAT?
DC: JUST EAT permette a ristoranti e consumatori di entrare in contatto per soddisfare le reciproche esigenze e per garantire la migliore esperienza di takeaway.
Le potenzialità che si possono avere nel diventare partner di Just Eat sono tante: dalla visibilità, all’incremento del proprio volume d’affari, senza contare che un ristorante offre inevitabilmente un servizio aggiuntivo, comodo e integrativo rispetto alla cena fuori ai propri clienti.
Nell’ottica di rendere accessibile la delivery anche ai ristoranti che non hanno un servizio di consegne, a partire da maggio 2015, mettiamo inoltre a disposizione JUST EAT Delivery, che consente di affidarsi a noi anche per le consegne, appunto.
Condizioni e modalità d’uso per i ristoratori?
DC: I ristoranti possono decidere di affiliarsi a JUST EAT in esclusiva o di appoggiarsi anche ad altri servizi. Esistono diverse soluzioni a seconda che il ristorante effettui già il servizio di consegna oppure gli venga fornito tramite JUST EAT Delivery. Per i ristoranti non ci sono costi fissi, ma una commissione su ogni ordine.
Ai nostri partner forniamo inoltre materiali di comunicazione come volantini, sacchetti, scatole pizza e vetrofanie ufficiali oltre ad attività di marketing attraverso azioni online e offline, dall’email marketing alla costruzione di un sito web gratuito. Il ristoratore può infatti gestire la sua presenza anche attraverso promozioni e offerte che possono essere concordate con il team di JUST EAT.
Tecnologia e innovazione: come sta cambiando la ristorazione italiana e come voi potete aiutarla a trasformarsi?
DC: La trasformazione digitale in atto sta avendo un forte impatto su diversi settori incluso il mondo del food e della ristorazione, (che risulta tra l’altro uno dei più in crescita nel 2016) che sempre più si affida ai servizi digitali per massimizzare e incrementare il proprio business.
Dai nostri dati interni emerge un incremento di nuovi ristoranti che hanno scelto di diventare nostri partner del +46% anno su anno (dicembre 2016) e come confermato dall’Osservatorio che abbiamo realizzato in collaborazione con ICRIOS – Bocconi, la varietà, intesa come comportamento relativo a ordinazioni da diversi ristoranti, può generale potenzialmente, un volume di affari pari a 29,6 milioni di euro, mentre la “scoperta”, intesa come ordinazioni legate alla scoperta di cucine di diverse culture, un volume di 20,4 milioni di euro, per un totale di 50 milioni potenziali.
Questi dati confermano il nostro impegno a supporto della crescita dei ristoranti per renderli sempre più competitivi sul mercato facendo leva sulle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dal digitale.
Scenari fantascientifici: è ormai sperimentato il sistema di consegna con i droni e con i robot. Pensa che in Italia saremo presto pronti a un processo di maggiore automatizzazione? Questo non sminuirà la creatività e la qualità del lavoro umano?
DC: Ritengo che i cambiamenti dettati dal trend dell’Industry 4.0 permetteranno di rivalutare alcune competenze lavorative, ma anche di ripensare il nostro concetto di professionalità, senza danneggiare il genio creativo italiano e la qualità del lavoro umano.
Per evolversi nel mercato attuale, è necessario cogliere le opportunità offerte dal digitale, come l’automazione di alcuni processi, gestiti da droni, robot o, perché no, affidarsi all’intelligenza artificiale come leva di crescita.
Crediamo molto nelle opportunità offerte dalla tecnologia e nella loro applicazione in svariati ambiti, infatti a Luglio 2016 JUST EAT ha avviato una partnership con Starship Technologies per testare robot automatizzati per la consegna di cibo a domicilio sulle strade di Londra.
La prima consegna tramite Robot è avvenuta a Dicembre 2016. L’utente dopo aver scaricato l’app ed effettuato la registrazione, naviga tra i ristoranti registrati, decide cosa mangiare e ordina. Il robot riceve l’ordine e lo consegna all’indirizzo del cliente, mentre all’utente sarà inviato un link: si tratta della “chiave” per aprire il contenitore viaggiante.
Il tempo di consegna stimato è intorno agli 8 minuti, cioè circa la metà di quello di un corriere tradizionale. In Italia vedremo ancora per molto tempo consegne di pizze e menù stuzzicanti in bicicletta, fatti da operatori umani!
Conclusione
Un grazie speciale a Daniele Contini, incontrato al BeWizard lo scorso mese con un’eccellente presentazione sullo stato dell’arte del Food Delivery in Italia.
Hai l’occasione di avere il Country Manager JUST EAT a tua disposizione, per domande e chiarimenti: fatti sotto.
Lasciare le tue impressioni, esperienze in merito o raccontaci quali temi vorresti venissero trattati prossimamente. Partecipa al confronto: attendiamo i tuoi commenti.
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Webgrafia
- Just Eat Food Delivery per Raggiungere il Tuo Cliente – Nicoletta Polliotto
- Intervista a Almir Ambeskovic The Fork – Nicoletta Polliotto
- Intervista a Foodora – Nicoletta Polliotto
- Intervista a Matteo Sarzana – Deliveroo – Nicoletta Polliotto
- Come il Cliente Sceglie e Prenota il Tuo Ristorante Online – Nicoletta Polliotto
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Incontra lo Staff di CnR negli Speech di Maggio 2017:
Cibiamoci Festival [Neuromarketing e Menu Design]
Pistoia, Piante Mati Vivaio 16 Maggio 2017 h. 9.00