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Paradosso dei Menù Bambini Poco Salutari in Ristorante

Ricetta del Successo: Creare un Menu Bambini più Salutare

Seguiamo la comunicazione di molti alberghi e ristoranti e su 2 punti insistiamo, spesso incontrando le resistenze del ristoratore: ottimizzazione del Food Cost – anche attraverso la lotta agli sprechi alimentari – e proposta di un Menù Bambini più originale, family oriented.

Ospitalità Family Friendly

Puntare sulla salute dei bimbi è una strategia vincente. L’attenzione, però, è ancora carente se analizziamo le etichette degli alimenti per l’infanzia – zucchero bianco e olio di palma al posto dei tradizionali grassi alimentari nostrani. Soprattutto, sono tanti i paradossi alimentari dei Menù Bambini nei Ristoranti.

Pur non essendo genitore, ho assistito perplessa alla discussione di un gruppo chiuso di ristoratori su Facebook, il cui tema potrebbe essere così riassunto:

In alcuni ristoranti si pensa di apporre un cartello con il divieto di portare bambini, per creare un ambiente Child-Free.

Sorprendenti le voci di molti ristoratori che si dichiaravano totalmente d’accordo o quelle di alcuni consulenti che sostenevano, esclusivamente, i risvolti in profitto di tale operazione (nata in USA, si sta diffondendo anche in Europa).

Ora, che la gestione delle esigenze degli ospiti più piccoli sia complessa, è evidente. Il divieto, però, non è certo la soluzione opportuna, quando basterebbe una migliore cultura dell’accoglienza dedicata ai più piccoli (come approfondiamo in chiusura).

Cerco di sorvolare, dunque, sull’aspetto etico di tale approccio – sarebbe come dichiarare in hotel: “Ingresso Vietato ai Gay” – e su quello legale, per il quale mi piacerebbe molto leggere il parere di un avvocato, in quanto i ristoranti sono luoghi pubblici che erogano un servizio e non possono selezionare i clienti in modo discriminatorio. Purtroppo, per ogni cattiva esperienza offerta, ci giochiamo in media non 1 ma 4 clienti.

Menù Bambini e Sana Alimentazione

Chi è genitore sa che la pappa di un bambino in via di svezzamento non è troppo complicata: brodo vegetale con verdure di stagione, carne bianca cotta a vapore e triturata in un mixer per renderla digeribile, con verdure schiacciate e farina di cereali. In realtà questa semplice operazione sembra un ostacolo per una cucina professionale, come se gli albergatori e ristoratori avessero dimenticato la loro esperienza di genitori e non capissero che curare e coccolare i bambini è il modo migliore di far felici (e fedeli) i clienti-genitori.

Per i lattanti poi è sufficiente offrire l’opportunità di scaldare il biberon oppure predisporre per la mamma una zona riservata per allattare il proprio bebè. Questa, senza essere discriminatoria, è una delicatezza sia verso la mamma sia verso gli altri tavoli che magari ritengono la poppata un’esperienza molto intima tra mamma e bambino.

La faccenda si complica quando il bambino è un po’ più grande. Partiamo dalla cultura al rispetto e dall’ABC dell’alimentazione sana.

Forse in Italia non s’insiste in modo marcato in questa direzione, ma in UK (si vedano le iniziative di Jamie OliverComfort Food, Le mie ricette da 15 minuti) e in USA (riduzione di spot che condizionano le scelte alimentari dei bambini) c’è una forte lotta intenta a diminuire le pubblicità di prodotti con alti contenuti di grassi, zuccheri e prodotti confezionati con sbilanciati valori nutrizionali.

Sempre Jamie Oliver comprende quanto sia importante (e fonte di fatturato!) dedicarsi al Family Food, tanto da aprire una sezione dedicata sul proprio website e un sorprendente canale YouTube ricco di consigli e di esempi (utile per i genitori e per i ristoratori).

L’educazione alimentare per i più piccoli, come quella comportamentale, non è certo compito del ristoratore ma della famiglia e della scuola. Il ristoratore, però, non può dimostrarsi insensibile alle tematiche della sostenibilità alimentare e dell’attenzione alle proposte salutari che il nostro ospite sta cercando con sempre maggior frequenza.

Un bravo imprenditore della ristorazione deve anche essere un buon venditore, può attrarre le famiglie esaltando le prelibatezze del territorio, la cura per la selezione di prodotti di buona qualità e l’attenzione che la cucina presta anche al cibo dei sui ospiti più piccoli, con la stessa eloquenza che viene usata per descrivere gli innumerevoli servizi dedicati ai clienti adulti.

I bambini non sono clienti di serie B solo perché il loro pasto è meno costoso. I genitori non possono essere ospiti in target per il tuo ristorante?

Aggiungendo verdure di stagione e aromatiche provenienti dal proprio orto, una filiera controllata e a Km Zero, perché i piccoli clienti di oggi saranno i clienti di domani, può conquistare anche le famiglie più esigenti in fatto di attenzione a salute e gusto. Certo devi anche essere pronto ad affrontare una possibile richiesta di variazione al tuo menù.

Consigli per Creare il Menù Bambini Perfetto

Cerchiamo di trarre insegnamento dall’esperienza: molti di voi sono genitori o hanno nipoti. Oppure, semplicemente, anni di esperienza con famiglie e bimbi nei pranzi domenicali.

Quindi perché le proposte dei Menù Bambini si ripetono con una triste costante a tutte le latitudini, non salutari al limite del junk food? Come se offrire piatti con il nome di un personaggio dei Fumetti o di una Principessa Disney, mascherasse la banalità della solita pasta con il pomodoro e milanese con patatine fritte.

Questi bambini hanno diritto a un’alimentazione sana, varia di sapori, di qualità e legata alla stagionalità come i loro genitori. Devono solo essere aiutati, guidati, affascinati.

Tavola per Bambini

Piatti e forchette a misura di bimbo, menù semplice e gusti originali.

Cito spesso il decimo punto del decalogo di Gualtiero Marchesi, tanto che l’ho proposto come frase guida per il capitolo del mio libro Ingredienti di Digital Marketing per la Ristorazione, dedicato a come raccontare il cibo. Il ruolo sociale del cuoco prevede anche compiti educativi e divulgativi, non dimentichiamolo!

Uno dei compiti che fanno onore al buon cuoco è quello di divulgare e incrementare la cultura gastronomica, per un verso insegnando a mangiar bene e correttamente con il cibo offerto in tavola, per altro verso istruendo i giovani e passando il testimone a chi lo merita, introducendolo alla cultura gastronomica, che quando è veramente tale è esperienza consapevole, ricerca applicata in continuo perfezionamento e adattamento alla vita.

Gualtiero Marchesi

Un bell’articolo su La Cucina Italiana riporta un’intervista alla dottoressa Bozzetti che consiglia di: «preferire la cottura in umido, al vapore o al forno. Sono invece da limitare le fritture, così come l’uso di burro o margarine; ovviamente da privilegiare l’olio extravergine. I dolci invece non vanno demonizzati: sono da evitare quelli confezionati, troppo spesso ricchi di grassi idrogenati, conservanti e coloranti. (…) Via libera invece alle torte fatte in casa, ai dolcificanti naturali (miele, zucchero di canna) e alla frutta fresca nei dessert».

Ne scaturisce l’esigenza di creare un Menù Bambini in grado di offrire un pasto bilanciato (carboidrati, proteine e anche di grassi, meglio olio extra vergine d’oliva, fibre e vitamine). Anche l’impiattamento va molto curato: ai bimbi piacciono i piatti invitanti e profumati, magari aggiungendo salvia, basilico, rosmarino, alloro. Crea un piatto divertente con pasta a forma di farfalle e altro, con immagini create con il cibo, con piatti colorati e tovaglie di carta da disegnare e colorare, con colori atossici.

Animazione Bimbi

Animazione e angolo giochi per il divertimento dei più piccoli.

Piatti curati e fantasiosi possono rendere più facili percorsi del gusto un po’ ostici per i piccoli clienti, parlo soprattutto delle famigerate verdure.

Non dimentichiamo poi i servizi: animazione per bambini, personale attento e preparato ad accogliere le esigenze degli ospiti più piccoli, angolo giochi per allontanarli dai videogames, quando sono a tavola, durante un pranzo o una cerimonia. In Italia la sensibilità da parte degli operatori è ancora poca.

Guardate come si muovono in altri territori. Questo è il video del gruppo Xativa di Barcellona, scelto tra i migliori locali kid friendly d’Europa.

Accoglienza Dedicata ai Piccoli

Come citavamo sopra, la soluzione alle diverse esigenze di famiglie con o senza bambini, non può essere risolta con un discriminatorio divieto d’ingresso, ma solo attraverso un mix di cultura dell’accoglienza, creazione di spazi dedicati e maggiore disponibilità/educazione da parte degli avventori.

Il tuo compito è preparare lo staff a un’accoglienza piacevole anche per i più piccoli, adatta alle loro esigenze. Allo stesso tempo, creare un’atmosfera smart in cui possano sentirsi a loro agio gli ospiti senza bambini.

A seconda di come sono strutturati le tue sale e l’interior design del ristorante, in base alla tua clientela e ai tuoi target, potresti allestire uno spazio con mini ludoteca, magari un parco giochi esterno per le giornate di bel tempo. Con matite colorate, libri e giocattoli. Puoi organizzare un concorso a premi per il disegno più bello: cerca di guardare il tuo lavoro con gli occhi dei bambini.

Per i ristoranti alberghieri un’idea vincente è organizzare un corso di cucina per bambini, magari proponendo le portate meno amate in modo più fantasioso.

Conclusioni

Cosa ne pensi dei suggerimenti ai ristoratori per rendere il Menù più kids-oriented? Se stai preparando listini e menù autunnali in questi giorni, hai tenuto conto degli ospiti più giovani? E dei clienti che si spostano con la famiglia? Se vuoi condividere esperienze e idee, aspettiamo i tuoi commenti.

Webgrafia 

© 2015 cover image courtesy of TheFork

a cura di

Per la rubrica Ricetta del Successo

Nicoletta Polliotto

Chef di Cucina per Muse Comunicazione®, Web Media Agency specializzata in analisi, pianificazione e realizzazione di progetti di promozione on-line per il Food&Wine, il Turismo e le PMI.

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