Twitter: 5 Errori da Evitare per una Ricetta Perfetta
Con l’appuntamento di oggi si conclude la mini-rubrica di Twitter a Tavola che ci ha piacevolmente accompagnato negli utlimi mesi.
Parleremo di errori comuni e di come—possibilmente—evitarli. Proprio come Giovanni Della Casa, scrisse il suo Manuale sulle belle maniere.
Se da un lato Twitter può aiutarti a sviluppare il tuo brand, dall’altro può rivelarsi una grandissima perdita di tempo, nel momento in cui sono commessi errori. Perciò spero che questi 5 consigli ti aiutino a capire dove stai sbagliando e quindi cosa evitare, per rendere ancor più “squisita” la tua comunicazione.
1. Eccesso di Tweet
Molti tuoi colleghi nell’utilizzare Twitter, twittano la stessa risorsa più e più volte al giorno, perchè è uno strumento veloce e si teme di non far notare i tweet nella timeline. Ciò non significa affollarla con oltre 50 tweet tutti uguali ogni volta. La giusta “dose” è una/due volte al giorno (al massimo).
L’eccesso di tweet è uno dei problemi in cui spesso ci si imbatte, di sicuro da evitare se non vuoi veder “bruciato” il tuo profilo.
È come leggere un menù, trovando ripetuti sempre gli antipasti.
2. Retwittare Se Stessi
Retwittare se stessi, è un po’ come piazzare un mi piace sul proprio post su Facebook. Rientra nella stessa logica della ripetizione dei tweet. Se veramente hai voglia di pubblicare lo stesso link, non essere frettosolo, e prenditi il tempo di riformulare il tweet. :)
Della serie chi si loda si imbroda.
3. Troppi Hashtag
Una volta compresa l’importanza dell’hashtag in Twitter, ogni tanti si vedono comparire dei tweet di 140 caratteri, composti solo ed esclusivamentei di hashtag. Se il giusto utilizzo di Twitter è veicolare valore, che valore ne ho io nel vedere un tweet così formato?
#21febbraio #milano #ristorante #italian #restaurant #trattoria #enoteca #degustazione #cibo #food #vino #wine #carne #meat #pesce #fish
— MORSIdiVINO (@MORSIdiVINO) 20 febbraio 2013
È un po’ come buttar troppo sale nelle pietanze.
4. Dimenticarsi qualche “Ingrediente”
Talvolta compaiono dei tweet, scritti bene, ma mancanti di alcuni ingredienti: foto, link oppure con il testo a metà. Niente di più irritante!
Molte volte, è presente soltanto il link, senza una minima descrizione.
E’ un po’ come dimenticare fondamentali ingredienti nella pizza (ma io avevo chiesto una calabrese + olive!)
Dinner specials:seafood risotto,porcini ravioli in a lamb sauce,wild boar stew with polenta,petrale all’agro. — Riviera Ristorante (@gpRivieraRistor) 24 febbraio 2013
5. Tweet robotizzati
Quando si acquisisce esperienza con Twitter, in automatico cercherai dei tool che aiutino a twittare al posto tuo. Strumenti che chiaramente esistono ma che presentano pro e contro.
L’utente si accorge che a twittare non è una persona ma un algoritmo. L’utilizzo spropositato e soprattutto non gestito, inciderà negativamente sull’engagement, portando col tempo a una perdita di follower.
Uno dei vantaggi di chi gestisce un ristorante è riuscire a vedere la cucina e le persone.… o in pizzeria il pizzaiolo… sbaglio?
Conclusione
Sostengo da sempre che non esiste una formula per avere successo su Twitter, quanto delle buone regole da seguire, degli errori da evitare. Chiaramente nessuno è perfetto, come nessuno lo è nella ristorazione, il tempo farà da galantuomo e ti aiuterà a capire, anche sbagliando, cosa si deve o cosa non si deve fare.
Molti degli errori che per te possono apparire banali, purtroppo non lo sono agli occhi degli utenti, volendo fare un paragone è come se dicessi a te ristoratore di mettere del parmigiano su un primo piatto di pesce… si è vero alcuni una grattatina gliela mettono, ma non senza strane smorfie e polemiche dei commensali. :)
Saluto e ringrazio Comunicazione nella Ristorazione che mi ha ospitato per tutti questi mesi.
“Noi ringraziamo Giovanni Cerminara per la sua fruttuosa partecipazione al nostro gruppo di lavoro. Invito i lettori a seguirlo sul suo Blog”.
Presto in arrivo… succulente novità!
—Nicoletta Polliotto / CnR
compimenti per le informazioni. Ho trovato degli aggiornamenti per la mia materia d’insegnamento.